“Potete per favore indire una petizione affinché Berlusconi non diventi presidente della Repubblica?”. È nata così, dalla richiesta di un lettore, l’idea del Fatto Quotidiano di candidare Liliana Segre alla presidenza della Repubblica italiana.
Nella primavera del 2022, infatti, il mandato settennale di Sergio Mattarella terminerà e l’Italia dovrà trovarsi un nuovo presidente, visto che Mattarella ha dichiarato più volte di non essere disponibile per un secondo round.
Nelle ultime settimane voci sempre più insistenti hanno fatto il nome di Silvio Berlusconi, mandando in fibrillazione la sinistra e i suoi elettori. Di conseguenza, Il Fatto Quotidiano, che non ha mai nascosto il suo orientamento antiberlusconiano, ha lanciato l’idea, provocatoria ma nemmeno troppo, di candidare Liliana Segre.
Liliana Segre al Quirinale, è davvero possibile?
Liliana Segre (10 settembre 1930, Milano) è attualmente senatrice a vita, nominata da Mattarella nel 2018 per il valore inestimabile della sua testimonianza. Segre, infatti, è sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, dove fu internata in quanto ebrea a soli 14 anni.
Per decenni Segre ha portato la sua storia nelle scuole, ricoprendo un ruolo fondamentale nel coltivare la memoria della Shoah. Questo merito, lo stesso che ha motivato la scelta di Mattarella, ha spinto il direttore del Fatto, Antonio Padellaro, a lanciare il suo nome nella mischia.
Tuttavia, come lo stesso Padellaro ha precisato, l’età della senatrice non le consentirebbe di ricoprire davvero il ruolo di presidente della Repubblica. La sua, quindi, potrebbe essere solo una ‘candidatura di bandiera‘. Ovvero, una candidatura che ha lo scopo di rendere omaggio a una personalità importante.
Le candidature di bandiera non sono una novità. In passato, infatti, molte volte i partiti ne hanno presentate alcune. Nel caso di Liliana Segre, però, secondo Padellaro, l’omaggio dovrebbe essere unanime. “Sarebbe bello che […] nell’omaggio e nella condivisione si riconoscesse l’intero Parlamento” ha scritto sul Fatto.ù
Corsa al Quirinale, le ipotesi sul tavolo
Chiarita la posizione di Liliana Segre, chi potrebbe essere il nuovo presidente della Repubblica italiana?
Per il centrodestra da settimane – se non da mesi – si parla di Silvio Berlusconi. Quella che all’inizio qualcuno aveva declassato come una stramba idea del Cavaliere, nel frattempo sembra diventata una vera e propria candidatura. Ma Berlusconi avrebbe i voti necessari? Secondo Affari Italiani, Berlusconi non sarebbe poi così lontano dal quorum richiesto. Incassato il supporto di Lega e Fratelli d’Italia, il leader di Forza Italia potrebbe cercare un accordo con alcuni ex grillini e con Italia Viva di Matteo Renzi. Altre testate però, tra cui Il Post, credono che la strada per Berlusconi sia tutta in salita.
Più confusa, invece, la situazione nel centrosinistra. Negli ultimi giorni è saltato fuori il nome di Paolo Gentiloni (PD), attuale commissario europeo per gli affari economici, ma il Movimento 5 Stelle, principale alleato del PD, non sembra apprezzare. Bisognerà aspettare, dunque, per vedere se i giallorossi riusciranno a trovare un nome che metta d’accordo tutti.
Infine, un’ultima ipotesi è quella che vedrebbe l’attuale primo ministro, Mario Draghi, trasferirsi al Quirinale. Questa opzione potrebbe essere conveniente per Fratelli d’Italia e sembra gradita alla Lega, ma le altre forze politiche non sono altrettanto favorevoli. Un cambio di ruolo di Draghi, infatti, significherebbe elezioni anticipate nel 2022.