Manca meno di un mese alla festività più attesa dell’anno, ma la commissione UE non è d’accordo: augurare “Buon Natale” non è inclusivo.
In nome dell’inclusione e della lotta ad ogni tipo di “discriminazione di genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”, la Commissione UE, compila una lista di espressioni alternative.
Nelle nuove linee guida per “una corretta comunicazione”, Bruxelles, in un documento dal titolo “Union of Equality”, fornisce una serie di esempi concreti per sostituire il vecchio “Buon Natale”.
Nonostante le più che note origini pagane della ricorrenza, il Natale è una festività ormai puramente associata al Cristianesimo, pertanto limitata ad una sola religione.
Per tale motivo, secondo la Commissione, sarebbe opportuno fare gli auguri utilizzando espressioni come “buone feste” o ancora “le festività sono davvero stressanti”.
Insomma, il documento dovrebbe far riflettere sul fatto che non tutti celebrano le festività cristiane, e che non tutti i cristiani le celebrano nelle stesse date.
Tra i commenti postati su Twitter e gli articoli pubblicati da alcuni quotidiani italiani, possiamo affermare che, almeno nel nostro Paese, le direttive non sono state accolte con particolare entusiasmo.
Non sono passate nemmeno 24 ore dalla pubblicazione delle nuove linee guida, che la Commissione Ue ha già fatto marcia indietro.
Helena Dalli, commissaria europea all’Uguaglianza, ha infatti ritirato il documento: “Il nostro scopo era quello di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione”.
Nonostante le premesse fossero chiare – “ogni persona nell’Ue ha il diritto di essere trattata in maniera eguale” – il documento è stato definito dalla Dalli come “non maturo e non in grado di soddisfare gli standard di qualità della commissione”.
Le linee guida sono pertanto state ufficialmente ritirate e la commissaria ha dichiarato che continuerà a lavorare ulteriormente sul documento.
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