Spettacolo

“Stava per uccidermi”: la confessione di Selvaggia Lucarelli dalla Bortone

Selvaggia Lucarelli racconta alla Bortone di quell’amore tossico che la ha allontanata dal figlio Leon e dal suo lavoro.

Così la Lucarelli, ospite al programma di RaiUno condotto da Serena Bortone, “Oggi è un altro giorno”, confida i segreti di quell’amore tossico che l’ha portata a trascurare le cose più importanti della sua vita.

L’uomo, stando alle testimonianze della giornalista, avrebbe chiesto alla compagna di far dormire il piccolo Leon in una stanza nel seminterrato, dove aveva una spa vuota.

“Essendo lui un maniaco del controllo, lui non voleva una stanza di un bambino a vista nel suo loft, che esteticamente sarebbe stata riprovevole”.

Continua, commossa, l’ospite: “Mio figlio aveva paura di questa stanza lontana e asettica, ma io ero talmente interessata a compiacerlo e ad assecondarlo che, in qualche modo, ho accettato di mettere mio figlio al secondo posto. Per me quella relazione era da salvare e da tenere in piedi a qualsiasi prezzo”.

Selvaggia Lucarelli: una pericolosa fame d’amore

La stessa giornalista afferma, durante l’intervista con a Bortone, di aver sempre avuto fame d’amore, ma di non aver mai voluto rinunciare alla passione per il suo lavoro.

Quando lui l’ha cacciata di casa, Selvaggia si è attaccata ai pantaloni dell’uomo e lo ha supplicato. L’ex compagno, però, è stato irremovibile: “Ero completamente persa, anche preoccupata di mantenermi da un punto di vista economico”.

Spesso ci si chiede come qualcuno possa arrivare a rimanere bloccato in una situazione del genere, come faccia a non rendersene conto. E gli amici! Come può un amico lasciare che qualcosa di così terribile accada, che la manipolazione sia così completa e profonda?

La Lucarelli risponde così: Le amiche non possono aiutarti in quel momento, perché ti isoli per vergogna, fai promesse che non riesci a mantenere. Nel mio caso ho fatto il grandissimo errore di non rivolgermi a uno psicologo per farmi aiutare. Ce l’ho fatta lo stesso, è vero, ma ho penato molto di più. Avrei dovuto consentire al dolore di investirmi”.

 

Chiara Casagrande

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