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Chi è Michele Di Bari, l’uomo accusato da Mimmo Lucano di aver distrutto il modello Riace?

Michele di Bari si dimette dall’incarico di capo del Dipartimento per l’Immigrazione del Viminale: la moglie è indagata per caporalato.

L’ex prefetto di Reggio Calabria, ieri si è dimesso dall’incarico datogli da Salvini, a seguito dell’inchiesta della Procura di Foggia, che ha accusato la moglie di aver sfruttato diversi braccianti africani che in Puglia risiedevano nella baraccopoli di Borgo Mezzanone.

La questione sta facendo molto discutere, specialmente in relazione alle dichiarazioni rilasciate da Di Bari nel novembre del 2016, in qualità di prefetto di Reggio Calabria.

“La scommessa dello Stato è estirpare le sacche di illegalità come lo sfruttamento della manodopera. Una sfida avviata da tempo e portata avanti in modo sinergico per concretizzare soluzioni e azioni di prevenzione incisive, soprattutto in contesti caratterizzati da endemici fenomeni di illegalità”.

Il nome dell’ex capo del Dipartimento per l’Immigrazione, resta però collegato a quello di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace condannato a 13 anni e 2 mesi dal Tribunale di Locri al termine del processo “Xenia”.

Le accuse di Mimmo Lucano: “ci sono troppo misteri”

Nell’intervista condotta da Silvio Messinetti per Il Manifesto, a Mimmo Lucano viene chiesta quale sia la sua opinione sulla vicenda, considerato che i due hanno lavorato insieme a Riace dal 2017 al 2019.

Così Lucano commenta le dimissioni di Di Bari: «Umanamente mi dispiace per la moglie (Rosalba Bisceglia) perché è una storia di sofferenza che io rispetto anche e soprattutto alla luce del principio di innocenza, che sulla carta dovrebbe valere per tutti».

L’ex sindaco, però, continua dicendo: «Ma il problema è di natura politica. Troppi misteri si sono annidati nella prefettura di Reggio quando a guidarla era Di Bari».

Secondo Lucano, infatti, prima del cambio di vertice, Riace intratteneva rapporti molto stretti con la prefettura, in quanto sempre disponibile all’accoglienza di migranti, a qualsiasi ora.

Con l’arrivo di Di Bari, la situazione sarebbe cambiata profondamente: la prefettura è divenuta un “luogo ostile, ed era impossibile comunicare con i funzionari”.

Sarebbero, a questo punto, iniziate le ispezioni della Guardia di Finanza: due relazioni su quattro negative. Il modello di accoglienza di Riace, così come lo raccontava il mondo intero, è sparito“.

 

Chiara Casagrande

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