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Omicidio Ilenia Fabbri: ecco la decisione definitiva della Corte d’Assise di Ravenna

Due condanne all’ergastolo per gli imputati a processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri.

Questa la decisione definitiva dichiarata della Corte d’Assise di Ravenna per l’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento di via Corbara a Faenza, nel Ravennate.

A processo per omicidio pluriaggravato l’ex marito della Fabbri, il meccanico 55enne Claudio Nanni (inquadrato come mandante del delitto), e il 54enne Pierluigi Barbieri alias ‘lo Zingaro’ sicario reo confesso (inquadrato come esecutore materiale dell’omicidio) originario di Cervia ma domiciliato nel Reggiano.

L’esecutore materiale del delitto aveva poi confessato che i tentativi di omicidio erano stati altri due e che per Barbieri era necessario eliminare la Fabbri prima del 28 Febbraio, data fissata per l’udienza per la causa che lei gli aveva intentato per i mancati pagamenti nell’officina in cui prima di separarsi i due lavoravano insieme (motivazione che sarebbe all’origine della volontà da parte di Nanni di uccidere la ex moglie).

Nanni da parte sua ha invece sempre negato l’omicidio, ammettendo di aver consegnato a Barbieri 2.000 euro, una copia delle chiavi della casa ed alcune istruzioni ma con il solo scopo di spaventare la ex.

La sentenza

La Corte, presieduta dal giudice Michele Leoni, ha inoltre condannato gli imputati a risarcire in solido la figlia di Nanni e Fabbri, Arianna, con una cifra pari a due milioni di euro di danni.

L’avvocato di Nanni, Francesco Furnari, ha fatto sapere che farà appello lamentando quelle che a suo dire ci sono state “lacune investigative”.

La sentenza verrà impugnata anche dall’avvocato Marco Gramiacci per conto di Barbieri che, in ragione della collaborazione offerta dal proprio assistito, aveva chiesto un trattamento sanzionatorio migliore rispetto a quello riservato a Nanni.

Si sono costituiti parte civile nel processo la figlia 21enne della vittima, il nuovo compagno della donna Stefano Tabacci e l’associazione Sos Donna.

Manuela Ronchi

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