La temporanea riduzione del prezzo della benzina e del gasolio, 25 centesimi per circa 40 giorni, che il governo ha deciso di adottare per contrastare il caro-carburante è solo la prima delle misure in programma per cercare di far fronte a questa difficile situazione.
Oltre a esso vi è stata l’introduzione del cosiddetto bonus carburante, il Governo ha infatti previsto un bonus benzina di 200 euro per il rifornimento a favore dei dipendenti di aziende private.
Come si legge sul sito del Governo, si tratta di un buono benzina ceduto “a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore” che per il 2022 non concorre alla formazione del reddito.
Non sono quindi previsti requisiti o tetti al reddito per potere accedere a questo benefit; l’unico limite finora anticipato dalla norma è che la misura è destinata ai lavoratori dipendenti di aziende private.
Questi buoni dovrebbero costituire una sorta di benefit aziendale e, in quanto tale, sarà l’azienda a decidere se corrisponderli ai propri dipendenti o meno.
I lavoratori potranno quindi esprimere il proprio interesse in merito, ma non è detto che la richiesta verrà accolta.
Il governo ha deciso di mettere mano sulla questione del carburante dopo che in molti distributori il prezzo della benzina aveva superato i due euro al litro, incidendo pesantemente sulle tasche degli italiani.
Le ragioni di questo incremento sono in parte dovute al conflitto in Ucraina, ma i pm della procura di Roma indagano per il reato di manovre speculative su merci.
Voci contrarie
C’è, però, chi giudica le decisioni prese ancora di fatto insufficienti; l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per esempio, le ha definite “debolissime” e ha proposto una strada alternativa.
Secondo il leader di Azione, bisogna “innanzitutto tassare gli extra profitti al 50% e usare i 30 miliardi di euro per portare la benzina a 1,75: la misura costerebbe un miliardo e mezzo al mese. Poi un provvedimento per abbassare ulteriormente il costo dell’energia per aziende produttrici e famiglie. Dobbiamo aumentare il potere di acquisto delle famiglie”