Approvate le nuove normative contenute nel decreto Bollette: tra 10 giorni prenderà il via la così chiamata ‘operazione termostato’ un provvedimento che consentirà di ridurre i consumi di metano per 4 miliardi di metri cubi all’anno.
La manovra punta da un lato a far fronte al caro energia, dall’altro a limitare in qualche modo il consumo di gas.
L’idea del governo è quella di prepararsi all’ipotesi in cui l’Europa dovesse adottare la linea più dura procedendo all’embargo del metano russo.
Il premier Draghi consapevole delle maggiori problematiche che potrebbero svilupparsi nel periodo invernale, chiede di razionare i consumi a partire già da ora.
Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 1 maggio e saranno valide in tutti gli edifici pubblici: per chi non si adegua, multe salatissime a partire da subito.
Ma non solo: la regola non durerà il tempo di un’estate ma sarà valida anche il prossimo inverno (fino al 31 marzo 2023) con provvedimenti, questa volta, nei confronti dei riscaldamenti: non si potrà far salire la temperatura al di sopra dei 19 gradi, anche qui con due gradi di tolleranza.
In base all’emendamento approvato, dal 1 maggio 2022 la temperatura del condizionatore in tutti gli edifici pubblici non potrà essere inferiore ai 27 gradi, con due gradi di tolleranza.
La regolamentazione non vale ovviamente per le case private, ma solo per uffici pubblici e scuole.
A proporre l’emendamento è stata Angela Masi, deputata 5 stelle, evidenziando l’importanza di non includere attualmente case di cura, cliniche ed ospedali, la deputata ha dichiarato: “È giusto che la Pubblica Amministrazione dia il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando i cittadini a razionalizzare i consumi “.
I problemi con i controlli
Uno dei problemi più grandi dell’intera vicenda riguarderebbe i controlli da effettuare nei singoli immobili.
Gli uffici di lavoro trasgressori, saranno costretti a pagare sanzioni estremamente salate.
Le multe vanno da un minimo di 500 euro fino a massimo 3.000 euro.