Ha suscitato un grande dibattito l’intervento di Sergej Lavrov, ministro degli Esteri della Russia, nel programma Zona Bianca, in onda su Rete 4.
Sotto accusa le parole utilizzate dal ministro, che per la prima volta dall’inizio della guerra, ha parlato su una tv occidentale.
Sotto giudizio anche la scelta di aver dato spazio a un uomo del Cremlino, che ha suscitato molte polemiche, accendendo un dibattito molto acceso sui social.
La spaccatura è stata tra chi, invocando il diritto di cronaca, ha difeso la scelta di invitare Lavrov e chi è arrivato a chiedere scusa al popolo ucraino per la scelta considerata irrispettosa.
L’intervento
Noto per le sue prese di posizione molto nette, Lavrov non si è certo risparmiato nel corso dell’intervento, andato in onda domenica primo maggio nella trasmissione condotta da Giuseppe Brindisi.
“La Russia non ha mai fermato gli sforzi per evitare una guerra mondiale, ma i media occidentali travisano sempre le nostre parole” ha daffermato Lavrov.
Le frasi che hanno suscitato il maggior numero di polemiche sono state quelle relative alla Strage di Bucha, definita da Lavrov “un’evidente fake” e il paragone indetto fra la figura di Zelensky e quella di Hitler: “Zelensky è ebreo e non può essere nazista? Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei” ha infatti affermato in diretta tv il ministro degli Esteri della Russia.
Frasi che hanno scatenato un polverone sui social, in particolare su Twitter, dove gli utenti hanno mostrato un atteggiamento fortemente critico nei confronti della situazione.
Ecco alcuni dei tweet: “L’intervista a Lavrov è pura negazione della realtà”, “Solo in Italia può trovare spazio un simile figuro”, “Credo ci sia un limite a tutto, con Lavrov questo limite è stato ampiamente superato”.