Due storie un unico obiettivo: quello di ritrovare i genitori biologici. Ma se per una delle protagoniste è per risalire alle proprie origini, per l’altra è questione di vitale importanza a causa di un grave male.
Le storie di Maria Elena Lombardo e Daniela Molinari, non sono le uniche in Italia. Nel nostro Paese ci sono circa 400 mila persone che non sono state riconosciute alla nascita. Nel 2013, la Corte costituzionale ha deciso di permettere loro di essere a conoscenza delle informazioni che li riguardano.
Una svolta importante che ha permesso a molti genitori biologici di farsi avanti per un secondo incontro, nonostante ora non facciano più parte della vita dei figli. Circa il 65% decide di togliere l’anonimato e quindi è disponibile a farsi conoscere dai figli.
La storia di Maria Elena Lombardo
Maria Elena è una giovane ragazza di 24 anni, vive a Genova con la sua famiglia adottiva, ha l’animo gentile e gli occhi azzurrissimi. Tramite un video della durata di 3 minuti pubblicato su Tik Tok lancia un’importante appello: ritrovare la madre biologica.
Maria dice emozionata:” Vorrei solo ringraziarti, niente di più”. La ragazza, infatti, prima di pubblicare questo video ha fatto delle ricerche nell’ospedale di Imperia, dove è nata. Un’infermiera si ricorda della sua mamma, una 15enne con il pancione fasciato per paura dei genitori, che ha chiesto di poter partorire. Ha fatto una scelta: metterla al mondo anche se non poteva tenerla, rifiutando di abortire e lasciarla vivere con un’altra famiglia.
“Mi hai voluta, sei stata la prima persona che mi ha amata e di questo ti ringrazio” e per motivare la sua ricerca la giovane spiega “Le domande più frequenti che mi sono posta sono se il giorno del mio compleanno lei possa mai rivolgere un pensiero a me. E che cosa ha pensato per nove mesi , come me insieme? Il mio viso, tratti, lineamenti possono rispecchiarsi nel volto di qualcun altro? Condivido un fratello o sorella?”.
Sulla sua famiglia adottiva ha espresso solo parole d’amore: “Sono stata adottata da una famiglia meravigliosa, non ringrazierò mai abbastanza la mia mamma e il mio papà. Sono felice, viziata e amata. Sono cresciuta, però mi porto dietro tanti interrogativi. Come è lecito, penso”.
Speriamo che l’appello di Maria Elena possa aiutarla a conoscere per davvero la madre biologica e fare chiarezza sulle sue origini, cosa che ognuno di noi dovrebbe sapere.
La storia di Daniela Molinari
Daniela Molinari è una donna malata di una forma rara e aggressiva di tumore anche lei adottata alla nascita. In precedenza, aveva già lanciato un appello per ritrovare la madre biologica. Il suo scopo è sempre stato quello di farsi aiutare dalla madre a sconfiggere la malattia. Tutto ciò che le chiedeva, era quello di sottoporsi a una mappatura genetica.
La madre di Daniela, inizialmente aveva rifiutato perché il suo concepimento era dovuto ad uno stupro. Dopodiché la richiesta venne accettata anche se chiese esplicitamente di non incontrare la figlia. Tuttavia, il suo aiuto non l’ha aiutata come dovrebbe e servirebbe pure il DNA paterno.
Grazie a delle ricerche svolte in autonomia, è riuscita ad individuare un parente sul Lago di Como e da lì è risalita al padre biologico. Per aiutarla basterebbe un campione di Dna suo oppure di una delle sue figlie. Daniela ha voluto specificare:” Se lei è davvero mio padre, una provetta del suo sangue può perfezionare la mia cura. Sono solo malata, non voglio disturbare né lei né la sua famiglia”.
La Molinari ce la sta mettendo tutta per guarire e questa situazione non fa che peggiorare le cose. Sono mesi ormai che molte persone seguono la sua vicenda, prima l’appello disperato lanciato alla madre ora al padre. Una vera combattente che oltre a dover affrontare una malattia così, deve pure sperare che rispondano alla sua richiesta di aiuto fatta a “Chi l’ha visto“.