E’ morta la ragazza afgana premiata da Mattarella per il suo coraggio: ecco chi è stata Nazifa Noor Ahmad

Non ce l’ha fatta Nazifa Noor Ahmad, una ragazza afghana arrivata a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, grazie al supporto del contingente militare italiano e della Protezione civile per curarsi da una grave malattia.

Scopriamo la sua storia

Nazifa Noor Ahmad: la partenza per tornare a vivere

Nazifa era affetta da una grave forma di linfoma e grazie all’aiuto e alla solidarietà del nostro paese, è riuscita ad entrare in Italia, dove sperava di curarsi e sconfiggere questo grave male. Dapprima era stata accolta dal reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna e in seguito sottoposta a terapie e poi è stata trasferita a Padova, dove è spirata mercoledì pomeriggio a seguito di un trapianto ai polmoni.

Una storia che ha colpito persino il Presidente della Repubblica Mattarella, che le aveva conferito 10 anni dopo l’attestato d’onore di Alfiere della Repubblica.

Le parole di chi la conosceva

Roberto Faccani, all’epoca era responsabile della Protezione civile della Bassa Romagna, e aveva deciso di ospitarla e accoglierla nella sua famiglia. “E’ stato il padre di Nazifa, con grande dignità, a rivolgersi a me in italiano chiedendo un aiuto per poterla salvare e Nazifa, per ricambiare, ha sempre cercato di dare una mano a chi aveva bisogno”, aveva raccontato intervistato tempo fa.

Anche la sindaca di Bagnacavallo, città adottiva di Nazifa, ha espresso il suo cordoglio: “Sapevamo che la situazione era delicata, ma la notizia ci ha spiazzato e addolorato tutti. Nazifa era una ragazza molto intelligente e sensibile, una bravissima cittadina e studentessa, da tempo perfettamente inserita nella comunità, era una di noi”.

Il presidente della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca, la ricorda con dolore: “Non ci sono parole adeguate. Ogni commento sembra superfluo. Ma non è così, perché la sua breve vita ha avuto un valore immenso: è stata veicolo di speranza e voglia di dedicarsi agli altri per restituire quanto ricevuto”.

L’attestato di Alfiere della Repubblica

Il Presidente Mattarella, nella motivazione, aveva spiegato che Nazifa “aveva una malattia molto grave, le cure negli ospedali italiani sono state lunghe e talvolta pesanti. Durante i numerosi ricoveri ha sempre mostrato il suo sorriso e ha cercato di essere d’aiuto a chi le stava vicino. È diventata volontaria della Croce Rossa, è pienamente integrata come studente nelle nostre scuole, e svolge il ruolo di interprete nei Centri di accoglienza per i migranti”.