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La SuperLega si farà? Da quando? Le ipotesi su format e promozioni e retrocessioni

Il calcio estivo marchiato USA ha riunito i “nemici” della UEFA. Real Madrid, Barcellona e Juventus si stanno sfidando in un torneo che ha dato loro la possibilità di avere ulteriori colloqui riguardo al progetto SuperLega, tutt’altro che accantonato.

Secondo Tuttosport, la SuperLega, non è morta, ma si sta evolvendo. Il quotidiano sportivo ha rivelato i dettagli del nuovo format che potrebbe prendere corpo, nel caso che la Corte Europea non si pronunciasse a favore dell’UEFA nel giudizio in corso che dovrebbe terminare al principio del 2023.

 

Il nuovo format

La nuova competizione diventerebbe una vera e propria Lega dell’Unione Europea, aperta a tutti, con promozioni e retrocessioni, con maggiori valori identitari europeisolidarietà nei confronti dei non partecipanti.

Il nuovo format prevederebbe due gironi da 14 o 16 squadre, stile NBA, che poi sfocerebbero in playoff per decidere il vincitore finale. L’obiettivo sarebbe quello di garantire sfide di altissimo livello ogni settimana, senza comportare la scomparsa dei campionati nazionali, i quali sarebbero una delle vie di accesso alla nuova competizione europea.

Sfida all’egemonia inglese

La nuova Lega dell’Unione Europea, o qualunque sarà il suo nome, sarebbe anche un tentativo di sconfiggere l’egemonia dei club inglesi. La Premier League è il campionato più ricca del mondo e, oggi, ha introiti due volte superiori a quelli della Liga spagnola, tre volte superiori a quelli della Bundesliga tedesca e ben quattro volte superiori rispetto a quelli della Serie A italiana. Questo divario economico sta permettendo ai club inglesi di poter spendere maggiormente nel calciomercato e di conseguenza di attirare i più grandi campioni. Questo meccanismo sta aumentando sempre più il valore dei diritti televisivi della Premier, dandole sempre più potere in sede di calciomercato. Inoltre, il nuovo regolamento finanziario dell’Uefa, che impone di non spendere più del 70% di quanto si incassa, non fa altro che favorire le squadre inglesi che sono destinate ad incassare sempre di più a discapito delle altre squadre europee.

 

L’ultima parola sulla SuperLega è ancora lontana dall’essere pronunciata, ma una cosa è certa il progetto non è morto.

 

Davide Gallo

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