Nel settembre 2021, F.C. Internazionale e DigitalBits avevano raggiunto un accordo per una partnership fino al 2025, che avrebbe garantito ai nerazzurri circa 25 milioni di euro a stagione fino al 2025 e a DigitalBits la visibilità che garantisce il main sponsor di una società come quella di Milano.
La scorsa stagione DigitalBits è stato sleeve partner, ovvero lo sponsor che appare sulla manica delle divise ufficiali, dell’Inter. Quest’anno, oltre che ad un upgrade in termini economici per i nerazzurri (circa 25 milioni di euro a stagione) e di visibilità per la piattaforma di blockchain (da sleeve partner a main sponsor), era prevista anche un’innovazione tecnologica: DigitalBits sarebbe dovuta diventare la criptovaluta ufficiale dell’Inter.
Dopo aver saldato, rispettando le tempistiche accordate, il contratto da sleeve partner della stagione 2021/22, entro il 30 giugno 2022, DigitalBits avrebbe dovuto versare nelle casse nerazzurre la prima tranche del nuovo contratto da main sponsor, ovvero 8 milioni di euro. Denaro mai ricevuto dalla società calcistica milanese.
In un primo momento erano circolate voci circa il fatto che il motivo del mancato pagamento era legato al brutto momento economico che sta passando XDB, la criptovaluta di DigitalBits, che attualmente ha un prezzo di circa 0,038 dollari, in calo di più del 95% rispetto al massimo storico di 1,03 dollari raggiunto durante lo scorso mese di novembre.
Questi tesi é stata però smentita dalla puntualità con cui la piattaforma di blockchain ha versato le cifre pattuite alla Roma, Digitalbits è main sponsor anche della società capitolina, così come con ai due testimonial di spicco: Francesco Totti e David Beckham.
La reale motivazione dietro al mancato adempimento della prima tranche accordata tra DigitalBits e Inter sembrerebbe sia la mancata autorizzazione alla creazione della criptovaluta nerazzurra, le cui ragioni al momento non sono state rese note e che avrebbe garantito a DigitalBits circa 30 milioni di euro, in condizioni di mercato ideali.
Gli scenari possibili sembrerebbero tre: nel primo caso, qualora l’Inter dasse l’ok alla creazione della criptovaluta, come da contratto, DigitalBits non avrebbe problemi ad onorare il contratto che scadrà al termine della stagione 2024/2025.
Nella seconda ipotesi DigitalBits potrebbe accettare una soluzione tampone che prevederebbe la visibilità del logo della piattaforma di blockchain solo sulla divisa ufficiale della prima squadra maschile (attualmente il logo Digitalbits non è più presente sul sito, sulla divisa di allenamento e su quella selezione femminile), prima dell’interruzione anticipata del contratto al termine di questa stagione sportiva, ovvero il 30 giugno 2023. Da capire, in questo caso, gli accordi economici di questa ipotetica soluzione.
Infine c’è la possibilità di una disputa legale, la quale al momento non sembrerebbe presa in considerazione da nessuna delle due parti in quanto non porterebbe ad soluzione concreta ed immediata del problema.
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