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Cosa sappiamo di Blocco Est Europa? Su Telegram nazisti pedofili incitano alla violenza

Telegram si differenzia da altri network di messaggistica perché i messaggi sono criptati e non tracciabili; per questo motivo viene spesso usato per scambiare materiale pornografico e per altre azioni illegali. Il gruppo Blocco Est Europa conta ora un numero incredibile di membri, tutti con credenze naziste e interessati a materiale pedopornografico.

I membri di Blocco Est Europa inneggiano a Hitler, incitano alla discriminazione e alla violenza. Ecco cosa sappiamo del pericoloso gruppo Telegram.

Cosa sappiamo di Blocco Est Europa?

Diversi giovani sono stati accusati dalla Polizia di Stato di far parte di un gruppo Telegram, il quale ha lo scopo di incitare alla discriminazione per ragioni razziali. In aggiunta, sul gruppo è stato trovato materiale pedopornografico e informazioni riguardo crimini di tipo terroristico.

Il gruppo Blocco Est Europa ha come scopo lo scambio di materiale di tipo xenofobo, misogino, omofobo, antisemita e filonazista. Oltre a ciò, gli utenti condividono anche immagini di tipo pedopornografico ed esaltano stragi e genocidi. Alcuni membri del gruppo avevano anche organizzato una campagna di addestramento con l’obiettivo di portare a termine una strage alle Istituzioni. Nelle chat del gruppo si esaltano anche le sparatorie nelle scuole, i massacri e glia attacchi terroristici.

Le indagini della Polizia di Stato

La Polizia di Stato si è fatta guidare dal Digos di Genova e dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo interno. In aggiunta, alle indagini hanno collaborato il personale del Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Liguria e la Polizia postale.

Le indagini stanno proseguendo con perquisizioni di alcuni minorenni nelle città di Torino, Lanciano e  Sanremo. A far partire l’inchiesta è stata una segnalazione fatta dal Commissariato di polizia. Ragazzi dai 14 ai 21 anni si scambiavano attraverso il gruppo Telegram media di tipo pedopornografico, coprofago, necrofilo: le immagini mostrano atti violenti come decapitazioni, torture ed omicidi soprattutto di tipo jihadista. Oltre a ciò, spaventosi video di mutilazioni, violenze xenofobe ed omofobe, assieme a filmati di ragazze minorenni mentre vengono violentate o uccise.

La maggior parte dei ragazzi coinvolti nell’indagine non sono nemmeno maggiorenni. Resta quindi da vedere quali saranno le accuse e le condanne nei confronti di questi filonazisti e esaltatori della violenze. Rimane certo il fatto che Telegram andrebbe supervisionato di più, e nonostante i messaggi e i media siano criptati, si dovrebbero introdurre controlli mirati verso alcune categorie di gruppi.

Marta Zambonin

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