Arnoldo Mondadori è il fondatore dell’omonima casa editrice. Grazie al suo talento e alla tenacia divenne uno dei più importanti editori italiani del secolo scorso, tanto da venire soprannominato Incantabiss, ovvero incantatore di serpenti, aggettivo attribuitogli per la sua eloquenza.
Cosa sappiamo della vita privata del grande editore italiano? Chi è stata sua moglie e chi sono i figli? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Il fondatore della casa editrice Mondadori è nato nel 1889 a Poggio Rusco, in una famiglia umile. A causa della situazione economica familiare, Arnoldo non fu in grado di completare gli studi, riuscendo ad ottenere solo la licenza di quinta elementare.
All’età di 17 anni Arnoldo iniziò a lavorare in un’azienda tipografica, un ambiente che trovò particolarmente interessante, tanto da decidere di continuare la sua carriera nell’editoria. Tra il 1907 e il 1908 riuscì ad acquisire un’impresa, rendendola l’azienda di famiglia. Nel 1912 fondò La Scolastica, con cui produsse libri per la scuola e letture per l’infanzia.
Il primo vero successo per Mondadori fu l’acquisizione dei diritti dell’Enciclopedia dei ragazzi nel 1921, di cui produsse una traduzione rinnovata nei contenuti nel 1935. Dopo gli anni difficili della seconda guerra mondiale, segnati da cambi di sedi e censure, negli anni ’50 e ’60 iniziò le pubblicazioni di importanti opere letterarie. Negli ultimi anni di vita, lasciò ai figli la direzione della casa editrice. Morì nel 1971 e venne seppellito a Milano.
Arnoldo Mondadori sposò Andreina Monicelli, anche lei appartenente ad una famiglia popolare nel mondo dell’editoria e della letteratura. Con Andreina ebbe quattro figli: Alberto, Giorgio, laura e Cristina.
All’età di 13 anni, il figlio maggiore Alberto aveva già fatto il suo ingresso ufficiale nell’azienda di famiglia. Negli anni dell’adolescenza, Alberto si avvicina al mondo del cinema e della sceneggiatura, collaborando anche con il cugino, Mario Monicelli. Nel 1938 fondò una società di produzione chiamata Montedoro Film. Dopo la seconda guerra mondiale tornò a lavorare per l’azienda di famiglia assumendo un ruolo più centrale e fondando una casa editrice sorella: Il Saggiatore. Morì d’infarto nel 1976 a Venezia.
Il secondo genito Giorgio fu presidente della casa editrice fondata dal padre dal 1968 al 1976. Oltre a ciò, entrò nel mondo della dirigenza sportiva, diventando presidente dell’Associazione Calcio Verona, guidando il club in serie A.
La terza figlia, Laura, si occupò di una galleria grafica a Milano fino alla morte del padre, per poi prendere parte alla gestione dell’azienda di famiglia. In particolare, fu la principale promotrice della fondazione intitolata al padre e al fratello maggiore Alberto. La figlia più piccola, Cristina, scelse invece la carriera medica, specializzandosi in cardiologia e psicoterapia infantile.
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