Spettacolo

Lansky, qual è la vera storia del gangster del sindacato ebraico Meyer Lansky?

Questa sera alle 21:25 Rai3 presenta il film biografico intitolato Lansky, il quale racconta la storia vera del boss della mafia ebraica Meyer Lansky. Il film ripercorre l’ascesa del boss mafioso, dalla Bielorussia a New York.

Qual è la trama del film biografico e la storia vera di Meyer Lansky? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul boss.

Meyer Lansky: la storia vera

Lansky è di origini bielorusse, essendo nato nel 1902 a Hrodna, capoluogo allora parte della Russia. La famiglia di Lansky era ebraica ashkenazita, di provenienza polacca. Una volta che le politiche antisemitiche e i pogrom si diffusero in tutto il paese, la famiglia di Lansky dovette trasferirsi a New York.

A scuola negli Stati Uniti, Lansky incontra per la prima volta il futuro boss delle mafia newyorkese: Lucky Luciano. I due divennero molto amici, e Lansky fu fondamentale per l’ascesa di Luciano.

Nel 1936, Lansky trasferì la propria sede operativa in Florida, a New Orleans e a Cuba. Oltre a ciò, partecipò alla promozione di Las Vegas come centro mafioso. Quando Al Capone venne condannato per evasione fiscale, Lansky trasferì in Europa molto del denaro accumulato a Las Vegas.

Dopo la seconda guerra mondiale, negli anni sessanta, Lansky iniziò a investire denaro nel business degli alberghi, e venne coinvolto in affari di spaccio, contrabbando e prostituzione. A causa di problemi con il fisco negli Stati Uniti, Lansky dovette emigrare ad Israele, dove tentò di prendere la cittadinanza. Dopo tre anni tornò negli Stati Uniti, dove morì nel 1983 a causa di un tumore.

Lansky: il film

Una volta tornato da Isreaele, Lansky si ritirò nella sua abitazione a Miami, dove scrisse, con la collaborazione di David Stone, un giornalista allora in crisi, la sua biografia. Attraverso il racconto si è stati in grado di ricostruire la vita del boss mafioso: la biografia contiene testimonianze personali e profondi segreti.

Il ruolo di Meyer Lansky è stato affidato a Harvey Keitel, e il film è stato diretto da Eytan Rockaway. La sceneggiature dinamica è tipica dei film che raccontano una storia di mafia, ma allo stesso tempo presenta un risvolto personale, indagando sulla psicologia del protagonista.

Marta Zambonin

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