Si chiama Antonio Strangio e questa mattina, 8 febbraio 2023, è stato arrestato all’aeroporto di Bali, in Indonesia, dopo 7 anni di latitanza. Il soggetto era stato ricoperto dalla Red Notice, ovvero l’avviso di cattura internazionale per i soggetti ricercati in tutto il mondo da parte dell’Interpol.
32 anni, figura di spicco della ‘ndrangheta ricercato dal 2016, l’uomo è stato fermato dalla polizia locale in quanto legato all’omonima ‘ndrina di San Luca (in Aspromonte) nota come ‘Janchi’. Accusato di produzione e traffico di droga, con l’aggravante del metodo mafioso, è stato incastrato grazie al brillante lavoro della Dda di Reggio Calabria e del Reparto Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio nell’operazione Eclissi 2.
Ma chi è Antonio Strangio?
Antonio Strangio è considerato il giovane rampollo di primo piano nella famiglia di ‘ndrangheta soprannominata ‘i Janchi’.
Fuggito in Australia nel 2016 e naturalizzatosi cittadino, il ‘ndranghetista ha approfittato di una protezione particolare contro l’estradizione per evitare il carcere italiano. Nonostante ciò i corpi di polizia non hanno mai smesso di puntare i loro riflettori sul personaggio, a tal punto da aver monitorato i suoi movimenti in collaborazione con l’unità I-CAN, Interpool Cooperation Against ‘Ndrangheta.
In Australia infatti il ruolo dei clan calabresi nella gestione della droga e del riciclaggio di capitali non è certo una novità. Da tempo infatti si stanno approfondendo le attività del subcontinente e i suoi rapporti con le radici illegali. Già nel giungo 2022 un’inchiesta denominata Ironside aveva portato all’individuazione di circa cinquemila affiliati della ‘ndrangheta.
Come dichiarato da Nigel Ryan, vice commissario dell’Australian Federal Police (Afp), “i clan immettono i loro guadagni illeciti nelle loro legittime attività di costruzione, agricoltura e ristorazione”.
L’arresto di quest’oggi però non è solamente una vittoria, ma dev’essere considerato come una doppia vittoria. Di poche ore precedente infatti è stata la cattura di un altro chef della ‘ndrangheta latitante da 17 anni, Edgardo Greco. Condannato inizialmente all’ergastolo per duplice omicidio, Greco è stato bloccato dalla polizia in Francia, a Saint Etienne, e come Strangio sta attualmente aspettando il rimpatrio per poter portare a compimento la pena a lui riservata.
In poco meno di 3 anni si contano ben 42 arresti di latitanti in tutto il mondo. Un grande riconoscimento che è stato possibile grazie all’avvio del progetto I Can, il quale riunisce i 13 Paesi più esposti alla minaccia dell’organizzazione criminale che condividono un lavoro svolto a livello globale. Questo poiché, a differenza di quanto si potesse pensare qualche anno addietro, si è finalmente riconosciuto il livello di pericolosità di stampo internazionale dell’organizzazione ‘Ndrangheta, fenomeno che poco tempo fa veniva relegato a semplice aspetto folcloristico italiano.