Tiziana Cantone, clamoroso 7 anni dopo: riaperto il caso | E se fosse stata uccisa?

È stato riaperto in data 15 febbraio 2023 il caso di Tiziana Cantone, la giovane ragazza trovata senza vita a seguito della diffusione sul web di alcuni video hot.

Inizialmente si pensa al suicidio: un foulard utilizzato come cappio è stato legato ad una panchetta da palestra e le ha successivamente causato la morte per asfissia. Tutti gli indizi condurrebbero a tale ipotesi, ma ancora a distanza di anni la madre della donna non sembra convincersi della volontarietà dell’atto.

Per tale ragione il tribunale di Napoli ha riesaminato il caso, disponendo 90 giorni per permettere ulteriori verifiche inerenti ad alcuni dettagli bizzarri: la posizione nella quale la Cantone è stata trovata ad esempio, o la capacità dell’attrezzo ginnico di sostenere effettivamente un tale peso in contrazione.

Il corpo è stato quindi riesumato e si è incaricato un perito per “accertare la compatibilità dei reperti con un decesso per asfissia da impiccagione”.

Tiziana, simbolo della lotta al revenge porn

Era il lontano 2016 quando Tiziana Cantone si accorge che alcuni video privati sono stati pubblicati sui social da una sua ex frequentazione. La giovane si trova presto all’interno di un accanimento mediatico, con una moltitudine di messaggi e insulti concernenti tali riprese.

Inutile la denuncia che però Tiziana ha avuto il coraggio di sporgere. La sua vita oramai appare distrutta, tutti sembrano essere a conoscenza della sua ripresa intima. Prova a cambiare città, ma l’esito rimane il medesimo.

Il 13 settembre 2016 il corpo della ragazza viene trovato senza vita all’interno della tavernetta di Mugnano, un piccolo comune in provincia di Napoli.

Viene aperta un’indagine per fare luce sulla vicenda, eppure incredibilmente si decide di non effettuare un’autopsia – che avrebbe potuto evidenziare segni evidenti di colluttazione o eventuale strangolamento previo all’impiccagione – e si decide di confermare l’ipotesi di suicidio.
Caso chiuso e archiviato.

La mamma della giovane però non ci sta. Dopo aver respinto le numerose richieste di archiviazione, si rivolge ad un avvocato difensore e richiede una riesamina del caso.
Tiziana aveva denunciato l’accaduto e appare dunque strano che possa essersi tolta la vita senza prima essere riuscita a trovare il colpevole della pubblicazione dei video. Nonostante le numerose indagini condotte infatti, a distanza di anni, non si è ancora riusciti a risalire al responsabile di tale gesto.

La domanda allora rimane la stessa di 7 anni fa: Tiziana si è realmente tolta la vita o è stata uccisa?

La morte della ragazza ebbe un impatto mediatico non indifferente e suscitò l’indignazione dell’intera opinione pubblica che colse la palla al balzo per riportare in auge il discorso sul cosiddetto revenge porn legiferato nell’emendamento D.d.I. n. S. 1200, anche noto come Codice rosso. La legge infatti fu ufficialmente approvata al Senato il 19 luglio 2019.