Lucy Salani

È scomparsa all’età di 98 anni Lucy Salani, la donna transessuale italiana passata alla storia per essere sopravvissuta alla deportazione nazista durante la II Guerra Mondiale.

Nata come Luciano Salani, era cresciuta a Bologna come uomo omosessuale, ma a causa del suo rifiuto di prender parte sia all’esercito fascista che a quello nazista è stata catturata e deportata a Dachau nel 1944.

A dare la notizia della sua morte è il consigliere regionale della Lombardia e fondatore dei Sentinelli Luca Paladini, dopo che solo lo scorso anno le aveva conferito in nome del comune una delle onorificenze più prestigiose, tributandola quale testimone di libertà e resistenza.

Chi è stata Lucy Salani?

Considerata la donna transgender più longeva d’Italia e l’unica ad essere sopravvissuta ad un campo di concentramento, la storia di Lucy Salani ha dell’incredibile.

Classe 1924, nata in una famiglia antifascista, l’allora Luca Paladini è stato fin da piccolo ben consapevole della sua identità queer. Rifiutato l’arruolamento sia nell’esercito fascista italiano sia in quello nazista tedesco, il giovane è stato deportato nel campo di concentramento di Dachau nell’anno 1944, dove ha trascorso 6 lunghi mesi fino alla liberazione nel maggio del 1945.

“Dopo essere uscita viva da Dachau mi sono scatenata, ho vissuto intensamente. Ho iniziato a lavorare per una compagnia facendo spettacoli di cabaret, viaggiavo il più possibile. Ma l’ombra di quel luogo non mi ha mai abbandonata” si è raccontato la donna in un’intervista dedicata alla creazione del documentario a lei dedicato, Essere Lucy di Gabriella Romano. “Ho vissuto decine di vite diverse. Sono stato bambino, figlio e figlia, soldato, disertore e prigioniero, madre, prostituta e amante. Ma qualsiasi persona sia stata, posso dire con convinzione di essere stata sempre me stessa”.

La sua vita in seguito all’esperienza della deportazione è stata all’insegna del successo e della ricerca di sé. Negli anni ’80 si è trasferita a Londra per sottoporsi ad un’operazione di transizione di genere, e oltre alla capitale inglese ha trascorso le sue avventure a spasso tra grandi città quali Roma, Torino, Parigi, senza mai dimenticarsi la sua amata Bologna. La straordinarietà di tale personaggio ha portato Lucy a riscuotere molta curiosità da parte della gente, incuriosita dalle sue vicende e vedendo in lei una vera icona di coraggio e anticonformismo. A tal proposito, oltre al documentario sopracitato della regista Romano, la Salani è stata protagonista del romanzo Il Mio nome è Lucy della stessa autrice e del film di recente produzione C’è un soffio di vita soltanto di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini.

Una donna che merita di essere conosciuta.