Al via le amministrative per la presidenza del comune di Imperia.
Il primo candidato è l’uscente sindaco – ed ex ministro dell’Interno – Claudio Scajola, volto storico dell’ala di destra italiana. Il principale sfidante invece è un commissario di polizia di centrosinistra di nome Ivan Bracco.
Sembra un duello come tanti, ma invece rivela dell’inatteso. Bracco infatti, poliziotto da quando aveva 20 anni, è il capo delle indagini che dal lontano 2010 hanno interessato Scajola in sei diverse inchieste, tutte nel tempo archiviate.
Un faccia-a-faccia che dura da 13 anni
A mo’ di una scena di un vecchio western americano, le elezioni di Imperia vedono fronteggiarsi due rivali da tempo in pieno scontro.
Da una parte abbiamo Claudio Scajola.
Classe 1948, nato e residente ad Imperia, più volte ministro della Repubblica e attualmente al suo terzo mandato non consecutivo in veste di sindaco della città.
Da sempre grande esponente dell’ala conservatrice della destra italiana, Scajola è attualmente membro del partito Forza Italia e spalla del progetto politico di Silvio Berlusconi.
A sostenerlo questa volta non vi è però un fronte unito: la Lega, Forza Italia e il centrodestra di Giovanni Toti appoggiano la sua missione, ma si fa sentire l’assenza di Giorgia Meloni e dei suoi Fratelli d’Italia.
Dall’altra invece si trova Ivan Bracco.
54 anni, poliziotto da 34. Erede di una tradizione partigiana, il commissario è stato l’unico volto candidato dal centrosinistra dopo la spaccatura avvenuta ai danni del Partito Democratico. Già designato sindaco della lista Imperia Rinasce, il suo nome è attualmente sostenuto anche dai socialisti, dalla Sinistra Italiana, daImperia al Centro e dai Verdi.
Attualmente i sondaggi lasciano intuire un 60% a favore del sindaco uscente, e forte del suo successo Scajola dichiara che la sfida con il rivale non lo spaventa né imbarazza. “Bracco ha vissuto parte della propria vita pensando a me, nel suo ufficio ci sono solo mie foto, ma tutte le inchieste sono finite in aria fritta. La sinistra ha schierato il mio persecutore”.
Ciò che dice il candidato di FI corrisponde a verità: tutte e sei le inchieste sono state nel tempo archiviate, anche se l’ultima – ovvero quella riguardante l’accusa di agevolazione della latitanza dell’ex deputato Amedeo Matacena – è da tempo ferma in primo grado con una condanna a 2 anni di reclusione.
Dall’altra parte però Bracco ha sfoderato un determinato animo battagliero: “Mai avuto nulla di personale [contro Claudio Scajola], ma come il poliziotto è di tutti, deve essere di tutti anche il sindaco: la famiglia Scajola invece governa la città da decenni e ha portato solo cemento e progetti per pochi, facendole perdere l’anima”. E in quanto primo asso nella manica della neo eletta Schlein aggiunge: “Il centrosinistra tutto unito era assente da anni, questa volta ci siamo con un progetto di città e cittadino semplice ma efficace: una proposta nuova che ci consentirà di essere appetibili. È una vittoria per i cittadini che possono avere una offerta politica diversa e una prospettiva diversa per il futuro della nostra città, al quale tengo in particolare, essendo un imperiese doc. Ci siamo trovati su una linea comune: il cittadino è al centro del nostro programma”.
E allora, caduto il fazzoletto, che inizi il duello!