Marlène Schiappa, l’attuale segretaria di Stato all’Economia sociale, solidale e ambientale, sarà il nuovo volto sulla copertina di Playboy, rivista fondata da High Hefner e nota per le sue conigliette.

Tale decisione della politica ha destato non poca sorpresa da parte dei suoi colleghi, i quali si sono indignati per la scelta della rivista, nota per le immagini femminili spesso semi-nude e in risalto per doti… non proprio intellettuali!

Come se il paradosso non fosse già sufficiente, all’interno del giornale la ministra ha rilasciato un’intervista di ben 12 pagine sui temi delle libertà femminili, femminismo, ecologia, politica e letteratura. 

“Abbiamo sperato, purtroppo invano, che fosse un pesce d’aprile” hanno dichiarato alcuni consiglieri connazionali. Ma non è questo il caso.

Comunicazione non convenzionale?

La foto della copertina che sarà messa in vendita dal prossimo 8 aprile vede la vice ministra accompagnata da due simboli: i colori della bandiera francese da una parte e il logo di playboy dall’altra. Un messaggio che ha destato alquanto scalpore in una Francia attualmente attraversata da problematiche quali la crisi delle pensioni e del sostegno nei confronti del Presidente Emmanuel Macron. 

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il gruppo partitico della ministra in merito alla vicenda ha dichiarato: “Abbiamo sempre rivendicato il fatto di parlare a tutti e di avere una comunicazione non convenzionale. Del resto questo è uno dei motivi dei numerosi sostegni di cui gode la segretaria di Stato. Marlene Schiappa è l’unica nel governo capace di rispondere a una rivista come Playboy, ed è la prima politica a comparire sulla sua copertina. Nell’intervista Marlene Schiappa parla della libertà delle donne in Afghanistan e ricorda che la Francia difende il diritto all’aborto ma anche i diritti LGBT+ sulla scena internazionale“.

La donna ha da sempre rivendicato la libertà delle donne di potersi esprimere nella maniera che più ritenessero adeguata, denunciando le barriere strutturali imposte dalle società. A tal proposito lo stesso Jean-Christophe Florentin, editore francese della nota rivista Playboy, ha dichiarato che la Schiappa poteva essere l’unica politica più Playboy compatibile, permettendo così di rendere il prodotto cartaceo un vero strumento della causa femminista. 

Della stessa opinione non sembra però essere l’opposizione al governo francese i cui esponenti, secondo quanto riportato dal quotidiano Le parisien, avrebbero dichiarato “Non importa come è vestita, è una cosa da matti. Non è possibile una cosa del genere in piena crisi sociale sulle pensioni” – e ancora la sinistra di Jean-Luc Mélenchon ha sostenuto – “In un Paese dove il presidente parla su Pif (rivista per ragazzi) e la sua ministra Schiappa su Playboy, dicono che il problema è l’opposizione”.