Isabella Linsalata, donna di 62 anni ed ex medico sociale è morta in casa il 31 ottobre 2021.
A chiamare il 118 è stato il marito Giampaolo Amato dopo aver trovato la donna priva di sensi. Il decesso, che in un primo momento era stato attribuito a cause naturali, è stato dovuto alla somministrazione di benzodiazepina e di un anestetico ospedaliero, come confermato dagli esami tossicologici e dall’autopsia sul corpo della donna.
Il marito Giampaolo Amato è stato arrestato a quasi due anni dal fatto a Bologna. L’uomo, anche lui ex medico specializzato in oftalmologia e medicina dello sport è stato per anni il medico della Virtus Basket, squadra di basket della città.
Le accuse sono di omicidio aggravato, peculato e detenzione illecita di psicotropi.
I sospetti su Giampaolo Amato erano molti e Isabella Linsalata aveva riscontrato diversi malesseri durante gli anni, tanto da confessare alle sue amiche di temere che il marito le stesse somministrando qualcosa nelle tisane che le preparava dopo cena.
Giampaolo Amato era un medico noto a tutti a Bologna e nel periodo del Covid aveva anche deciso di recarsi volontariamente al nascente reparto dedicato all’ospedale Bellaria. “Già sei preoccupato per te e i tuoi cari, speri di farcela e vedi qualcun altro che non sopravvive. È dura”, diceva.
In città parlano di lui come la persona più buona del mondo e nessuno sospettava che ci fosse lui dietro il decesso di sua moglie.
La ricostruzione dei fatti
Giampaolo Amato, marito di Isabella Linsalata e padre dei loro due figli, avrebbe somministrato alla donna a sua insaputa un mix di farmaci psicotropi.
Il movente sarebbe stato la relazione extraconiugale di Giampaolo Amato e la difficoltà nel gestire la relazione con la moglie, con la quale seppur separato in casa c’era stato un riavvicinamento.
Il tutto è iniziato nel 2019, quando Isabella Linsalata ha scoperto la relazione del marito con un’altra donna, relazione che andava avanti dal 2018. Dopo la scoperta sono iniziati i litigi tra i coniugi e contemporaneamente la donna ha iniziato ad avvertire dei malesseri. La donna negli anni precedenti alla morte aveva accusato episodi di narcolessia e aveva dichiarato di sentirsi spesso stordita.
Il sospetto che potesse essere stato il marito lo avevano in molti: le amiche di Isabella, la sorella, che nel 2019 aveva trovato Isabella in casa stordita con il marito. In quell’occasione la sorella decide di portare via una bottiglia di vino che Giampaolo Amato aveva lavato prima di buttare. Gli esami del Ris sulla bottiglia hanno rilevato tracce di benzodiazepine.
Le accuse dell’uomo però non finiscono qui: la mamma di Isabella Linsalata è deceduta nel sonno solo 22 giorni prima della morte della figlia, nella sua abitazione adiacente a quella dei coniugi Amato-Linsalata. Giampaolo Amato è indagato anche per la morte della suocera.
Dopo aver scoperto le sostanze nel corpo di Isabella, sono stati eseguiti degli esami anche sulla salma della madre, risultata positiva anche lei alle benzodiazepine e allo stesso anestetico che ha ucciso la figlia.
Pochi giorni fa è arrivata la misura cautelare in carcere nei confronti dell’ex dottore.