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Juve formato europeo | Che fine hanno fatto i protagonisti della finale di Coppa Uefa 94/95?

Per la “Vecchia Signora” il traguardo della finale di UEFA Europa League sembra avvicinarsi. Stasera lo scontro decisivo per l’accesso alle semifinali, in casa dello Sporting Lisbona. L’1-0 dell’andata a Torino concede un po’ di serenità alla squadra di Massimiliano Allegri, ma non la possibilità di adagiarsi troppo sugli allori. Lo Sporting è squadra vera, e a Lisbona, davanti al proprio pubblico, cercherà di mettere i bastoni tra le ruote ai bianconeri. Juve che non raggiunge una finale di questa competizione dalla stagione 94/95, quando perse la finale, della allora Coppa Uefa, contro il grande Parma. Ma che fine hanno fatto i giocatori di quella corazzata? Ecco uno scorcio su dove sono finiti i protagonisti di quella finale:

Michelangelo Rampulla

Il portiere di quella finale è un nome che molti di noi probabilmente non conoscevano o ricordavano. Il portiere originario della provincia di Messina è però stato per qualche anno il miglior secondo portiere in circolazione. Il giovane Angelo Peruzzi era spesso assente e Rampulla era conseguentemente chiamato in causa abbastanza spesso. Ad oggi Rampulla lavora ancora nel mondo del calcio e fa il preparatore dei portieri per la Salernitana.

Luca Fusi

L’ex di Samp, Napoli, Torino, Juve e nazionale è uno di quei giocatori magari sottovalutati, ma che tutti ricordano con grande piacere. Questo giocatore, che può vantare di aver giocato con campioni del calibro di Maradona, Vialli, Baggio e Del Piero, ad oggi fa l’allenatore. In Romagna sembrerebbe essersi trovato bene, dopo l’esperienza come allenatore della primavera del Cesena ha proseguito con squadre in altre parti d’Italia, come la Real Marcianise, il Foligno e il Castel Rigone, per poi tornare in Romagna tra Santarcangelo e, di nuovo, Bellaria.

Robert Jarni

Solo un anno alla Juve per il croato, non riuscendo a mantenere le aspettative e finendo presto fuori dai piani di Marcello Lippi. Anche questo difensore/centrocampista ha fatto l’allenatore una volta finita la carriera da giocatore. Sul curriculum diverse squadre balcaniche o ungheresi, tra cui: Hajduk Spalato, Sarajevo, Pecs, Puskas Akademia e le selezioni under 19 e 21 della nazionale croata.

Alessio Tacchinardi

Dopo la fine della carriera sui campi il centrocampista Cremasco si è diviso tra il ruolo di allenatore e quello di opinionista per le reti Mediaset. Tra le numerose panchine che ha occupato abbiamo gli allievi nazionali del Brescia e diverse esperienze con club di Lega Pro o Serie D. Tra queste le esperienze con la Pergolettese, con il Lecco, a Crema e con il Fano.

Massimo Carrera

Il grande ex di Bari e Juve è ricordato, oltre che per le vittorie con i bianconeri, grazie alle esperienze come allenatore. Il ruolo di Vice di Antonio Conte, che durante la squalifica per calcioscommesse di Antonio lo ha portato anche a sedere direttamente sulla panchina della Vecchia Signora, in particolare permette di ricordarlo anche ai più giovani. Oltre all’esperienza come vice di Conte ha fatto il primo allenatore per lo Spartak Mosca, all’AEK Atene e, per ultimo, al Bari.

Paulo Sousa

Il portoghese dopo la carriera da calciatore ne ha iniziata una lunga da allenatore giramondo, che lo ha portato in numerosi luoghi o campionati esotici. Tra le sue numerose esperienze in panchina ricordiamo: Portogallo U-16, QPR, Swansea e Leicester City in Regno Unito tra il 2008 e il 2010, l’ungherese Videoton, l’israeliana Maccabi di Tel Aviv, in Svizzera al Basilea e poi Fiorentina, Tianjin in Cina, Bordeaux, nazionale Polacca, Flamengo e attualmente Salernitana.

Angelo Di Livio

Soldatino” Di Livio è sicuramente uno dei giocatori più iconici e riconoscibili di quella squadra. Dopo la lunga carriera sui campi, non si è allontanato dal mondo del calcio. Dal 2006 al 2008 ha fatto parte dello staff tecnico delle giovanili della Roma in qualità di allenatore. Ha successivamente collaborato come inviato e commentatore con Dahlia TV. È commentatore tecnico e opinionista televisivo per i canali nazionali Rai Sport 1 e Sky Sport, oltre alla rete locale Teleroma 56. È inoltre opinionista per Tele Radio Stereo e per la web radio LiveRadio365, nonché per la web TV de La Gazzetta dello Sport.

Didier Deschamps

Sicuramente un altro dei volti più noti di quella formazione. Tutt’ora famoso a livello mondiale grazie ai successi come CT della nazionale francese (dal 2012). Prima di ciò aveva già allenato Monaco dal 2001 al 2005, Juve durante il 2006/07 e Marsiglia tra 2009 e 2012.

Gianluca Vialli

Il caso dell’ex attaccante italiano è noto a tutti noi. La recente notizia della prematura scomparsa dell’ex bomber ha fatto il giro del mondo. Nessun appassionato di calcio a livello mondiale è potuto rimanere impassibile al cospetto di una notizia del genere. Ampie e variegate le attività del campione fuori dal campo, si è diviso tra il ruolo di allenatore, dirigente e opinionista. Apprezzato e ammirato anche per il suo ruolo nel sociale: ha fondato una onlus che ha lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica e sul cancro. Si è fatto notare anche per le buone doti di scrittura: ha pubblicato diversi libri tra cui “The Italian Job“, saggio in cui analizza le differenze tra calcio italiano e inglese, con il giornalista Gabriele Marcotti. Nel 2021 scrive a quattro mani con Roberto ManciniLa bella stagione“, incentrato sul racconto dello Scudetto sampdoriano di trent’anni prima.

Roberto Baggio

Il “Divin codino” è considerato da molti il calciatore italiano più forte di sempre. Come lo stesso Vialli è stato apprezzato, fuori dal campo, per l’attenzione verso il mondo del sociale e per la sensibilità mostrata nel corso degli anni. Grande idealista,  il 4 agosto 2010 veniva ufficializzata la nomina di Baggio a presidente del Settore Tecnico della Federazione. Due anni e mezzo dopo lasciava il posto dirigenziale non senza polemiche, sfogandosi così: «Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta, e ne traggo le conseguenze». Una personalità molto particolare e amata, probabilmente un individuo troppo genuino e onesto per il mondo del calcio.

Fabrizio Ravanelli

Penna Bianca” è un altro grande centravanti, anche lui ricordato con grande piacere dagli appassionati di calcio di quegli anni, in particolare dai tifosi bianconeri. Dopo aver lasciato il mondo del calcio ha provato la strada di allenatore, con diverse luci e ombre sul suo percorso. Contemporaneamente alla carriera in panchina inizia a collaborare come opinionista televisivo, per il network Mediaset o per il canale tematico Fox Sports. Tra le esperienze più significative in panchina ricordiamo quelle nelle giovanili della “sua” Perugia  e Juventus. Le successive esperienze sono state in Ligue1 all’Ajaccio e in Serie A ucraina all’Arsenal Kiev.

 

Leonardo Gianelli

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