Una strage è avvenuta ieri mattina presso l’istituto scolastico Vladislav Ribnikar a Vrakar, in Serbia. L’autore del massacro è Kosta Kecmanovic, un ragazzo di meno di 14 anni, che ha ucciso otto bambini e una guardia. Secondo il premier serbo Aleksandar Vucic, la scuola è una delle migliori del paese.
Kecmanovic aveva pianificato tutto su un foglio A4 e aveva prelevato le pistole della sua famiglia da una cassaforte, riempiendo uno zainetto con cinque caricatori. Sul foglio aveva indicato lo schema del massacro, con una piantina delle aule da attraversare per uccidere. L’elenco degli obiettivi su cui sparare era preciso: VII-2, VII-3, VII-4. Kecmanovic è entrato nella scuola alle 8:10, sparando alla guardia di sicurezza e poi rivolgendosi ai bambini, seguendo l’elenco sul foglio. I genitori sono stati arrestati, ma il ragazzo, non punibile per la legge serba, sarà inviato in una clinica psichiatrica. Il capo della polizia di Belgrado, Veselin Milic, ha descritto il percorso di Kecmanovic attraverso la scuola. I vicini di casa del ragazzo lo descrivono come un ragazzo introverso ma tranquillo. Il killer bambino di Belgrado sarà anche sottoposto ad esami tossicologici. Lo ha detto Irina Borovic, legale del padre del ragazzo, secondo cui successivamente l’adolescente farà ritorno al commissariato di polizia per un colloquio con i responsabili dei Servizi sociali.
La strage si è verificata nella scuola primaria Vladislav Ribnikar a Belgrado, una zona residenziale ed elegante della capitale serba. Ha tragicamente lasciato otto alunni e una guardia giurata morti, e sei alunni e un’insegnante feriti. Secondo le prime indagini, il sedicenne Kosta Kecmanovic avrebbe pianificato da almeno un mese la strage. Egli aveva addirittura in possesso una piantina della scuola e un elenco di allievi da uccidere. Kecmanovic era precedentemente descritto come un ragazzo diligente, educato e ambizioso, appassionato di astrofisica e sport, tra cui il karatè e il basket. Inoltre, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato che proviene da una famiglia ricca e rispettabile, e che il padre è medico e professore. Tuttavia, non si conoscono ancora le ragioni che lo hanno portato ad agire in questo modo.
Un genitore serbo su Twitter ha scritto che il ragazzo si sentiva bullizzato, e che i nomi scritti sul foglio A4 erano quelli dei ragazzini che lo perseguitavano, ma tale ipotesi è stata smentita dalle forze dell’ordine. Kecmanovic aveva anche chiesto di essere spostato di classe e di andare alla VII/2. Il governo di Belgrado ha proclamato tre giorni di lutto nazionale dal 5 al 7 maggio, e il ministro dell’Istruzione Branko Ruzic ha annunciato che le lezioni riprenderanno domani con un minuto di silenzio in tutte le scuole del paese. È importante sottolineare che la scuola teatro della strage si trova in una zona residenziale e elegante della capitale serba, con locali alla moda, sede di diverse ambasciate e abitata da numerosi diplomatici e uomini d’affari.
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