Cultura

L’inflazione colpisce anche i festival | La preoccupazione su come i giovani intendono risparmiare

L’inflazione è una realtà attuale e che interessa tutti noi.

In Italia cresce dell’11,8% su base annuale e dello 0,5% su base mensile e interessa ormai ogni ambito della nostra vita.

Andiamo al supermercato e siamo circondati da prodotti che una volta costavano la metà, per non parlare del prezzo del carburante o delle bollette, con prezzi esorbitanti che hanno indignato moltissimi. L’inflazione si percepisce in ogni area della nostra vita e pesa su ogni tipo di spesa, con costi in aumento in quasi ogni aspetto della nostra quotidianità.

Così come i prodotti di prima necessità, le bollette e moltissimi altri servizi, anche i festival sono colpiti dall’inflazione.

Con il ritorno della bella stagione e delle giornate calde e soleggiate, tornano anche moltissimi festival in giro per il mondo. Niente di nuovo per ora, se non fosse per l’aumento dei prezzi dei biglietti per accedere ai festival.

L’inflazione colpisce anche questo settore, e se alcuni eventi sono costretti a cancellare proprio la loro programmazione, altri per sopravvivere hanno dovuto alzare i prezzi dei biglietti.

Il Lowlands ad esempio, festival di musica che si tiene ogni anno nei Paesi Bassi, ha deciso di aumentare i biglietti di ingresso da 255 a 300 euro. Come il Lowlands anche altri festival hanno aumentato il prezzo dei biglietti, tra i tanti Pinkpop, Defqon, Awakenings e Down the Rabbit Hole, tutti festival che si terranno quest’estate.

Gli organizzatori degli eventi si sono visti costretti ad aumentare i prezzi per permettere lo svolgimento dei festival, senza considerare però l’impatto che questo aumento potrebbe avere su chi partecipa ai festival.

La spaventosa conseguenza dell’aumento dei prezzi

Se i prezzi dei biglietti sono più alti, chi decide di partecipare ai festival da qualche parte dovrà pur risparmiare. Questo dicono le migliaia di persone che sono appassionate di festival e che non vogliono rinunciare a prenderne parte.

Dove risparmiano? Qui arriva il problema.

Il 19% delle persone che partecipa ai festival ha dichiarato che per permettersi il costo del biglietto risparmierà su cibo e acqua, facendo uso d’altra parte di un maggior numero di sostanze stupefacenti.

“Per 20 euro puoi comprare una pasticca di ecstasy e acqua per una giornata intera. Con la birra e il cibo spenderesti il triplo”, dice uno dei ragazzi intervistati da EenVandaag, programma televisivo olandese.

EenVandaag ha condotto una ricerca sul tema e ha riscontrato che il 43% dei rispondenti conta di bere di meno o di comprare bibite più economiche.

Moltissimi giovani sono stati costretti a rinunciare ad alcuni dei loro festival preferiti a causa dell’aumento dei prezzi dei biglietti. Mentre chi è riuscito ad accaparrarsi il biglietto sta già pensando a come risparmiare durante l’evento.

Il dato preoccupante è che molti dichiarano di aver intenzione di ricorrere a un uso maggiore di sostanze stupefacenti e di risparmiare denaro evitando di comprare cibo o acqua.

Nonostante i dati preoccupanti, molti riconoscono la necessità dell’aumento dei prezzi. “Nessuno può scampare all’inflazione. I festival devono far fronte ai costi”.

Il 63% dei giovani inoltre crede che il governo non sia tenuto ad intervenire per assicurare che i festival rimangano accessibili. “Andare ai festival non è un diritto fondamentale. Dovremmo spendere fondi pubblici per combattere la povertà invece che concentrarci sul rendere accessibile quelli che è una sorta di lusso.”

Eleonora Colangeli

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