Non vince mai un incontro, eppure rimane sempre in piedi. Quella che può apparire come una metafora sulla boxe per descrivere in termini generali la vita, in realtà è l’incredibile storia, intrisa di coraggio e resistenza, del superwelter Luigi Mantegna, classe 1976 di Frosinone.
Mantegna o “Petto d’angelo”, come viene soprannominato nel mondo della boxe, è un pugile pendolare o, in gergo tecnico, collaudatore, ossia quel mestierante della boxe che non vince mai o quasi mai, ma che sale sul ring per guadagnarsi la pagnotta con grinta e senza grosse pretese, facendo fare, allo stesso tempo, esperienza ai giovani, che devono affermarsi e maturare esperienza, aggiungendo un’ulteriore vittoria al loro percorso, e per far allenare i pugili più quotati con molta esperienza alle spalle, ma che da tempo non combattono.
La strada verso il “successo” di “Petto d’angelo”
“Petto d’angelo” ha sempre svolto in maniera impeccabile il suo duro mestiere, come ci si aspetta da lui d’altronde: dal 2006 al 2023 ha sfidato tutti i migliori pugili italiani, dalla categoria dei superpiuma fino a quella dei medi, ottenendo soltanto 2 vittorie, una nei superpiuma per KO contro l’ex pugile della nazionale italiana Mario Pisanti, nonché Campione Italiano professionista dei piuma e dei superpiuma, e l’altra ai punti contro Mauro Orlandi nei superleggeri. Nel 2011, ha partecipato anche a due Titoli Italiani dei superpiuma; il primo perso contro Devis Boschiero per KO Tecnico all’8^ ripresa e il secondo perso ai punti contro Benoit Manno.
Luigi Mantegna è proprio bravo a perdere: su 109 incontri, Mantegna ha collezionato ben 105 sconfitte in carriera. Tuttavia, pur avendo vinto soltanto per due volte, non è mai stato messo al tappeto dall’avversario. Nel suo curriculum Mantegna ha, inoltre, aggiunto 7 sconfitte per KO tecnico, ma non ha sentito nemmeno una volta l’arbitro contare fino a 10. In quelle occasioni, lui comunque non ha mai toccato la stuoia. Si può affermare dunque che Mantegna sa essere un ottimo incassatore, per riuscire a rimanere in piedi per più round consecutivi possibili e per essersi guadagnato il rispetto del mondo del pugilato italiano.