Scienza

Ragazzino sconfigge tumore al cervello molto aggressivo | Qual è stata la cura “miracolosa”?

Al piccolo Lucas fu rilevata la delicata malattia, subito dopo che i suoi genitori avevano notato la sua difficoltà nel camminare in linea retta. Così è quanto ha riportato France 24.

Lucas, di nazionalità belga, aveva solo sei anni quando gli venne diagnosticato un glioma del tronco encefalico, una sorta di tumore particolarmente aggressivo che si sviluppa nel cervello. Normalmente, ai bambini affetti da questa malattia vengono stimati, dopo la diagnosi, solo dai nove ai dodici mesi di vita.

Jacques Grill, il suo medico, nonché oncologo e capo del programma sui tumori al cervello presso il Centro per il cancro Gustave Roussy di Parigi, spiega di aver dovuto trovare inizialmente il coraggio di comunicare ai genitori di Lucas che nell’arco di pochi mesi sarebbe venuto a mancare. Sette anni dopo, tuttavia, l’ormai 13enne, ne è uscito vincitore nella lotta contro il cancro, superando ogni aspettativa.

Cosa prevedeva il processo curativo di Lucas?

Ogni anno, a circa 40 bambini nel Regno Unito e perfino 100 in Francia viene diagnosticato il tumore, detto glioma pontino intrinseco diffuso (DIPG). In linea generale, un trattamento come la radioterapia prolunga la vita di un paziente di soli tre mesi.

Lucas e la sua famiglia hanno deciso di partecipare allo studio BIOMEDE in Francia, che sperimentava possibili nuovi medicinali per il DIPG. Ad esempio, a Lucas è stato assegnato, in modo aleatorio, il farmaco antitumorale Everolimus, al quale ha risposto alla fine positivamente.

“Durante una serie di risonanze magnetiche, ho visto il tumore scomparire completamente”, ha annunciato il dottor Grill all’Agence France-Presse. Lo staff medico lo ha seguito nelle cure fino a un anno e mezzo fa, ossia fino a quando Lucas ha rivelato di non assumere più farmaci.

Non conosco nessun altro caso come lui al mondo“, ha rivelato il medico. Altri sette bambini che hanno preso parte alla sperimentazione sono riusciti a sopravvivere anni dopo la diagnosi, ma solo il cancro del piccolo Lucas è scomparso completamente senza lasciare traccia.

Come si affronteranno le sfide future?

Di conseguenza, gli esperti sono del parere che la ripresa miracolosa di Lucas possa essere l’esempio perfetto, per curare altri bambini in futuro. La ragione per cui alcuni tumori rispondono meglio ai trattamenti rispetto ad altri è perché alcune cellule tumorali sono più sensibili ai farmaci, ha continuato a spiegare il dottor Grill.

I ricercatori stanno studiando le anomalie genetiche dei tumori dei pazienti e creando “organoidi” tumorali, masse di cellule prodotte in laboratorio. Il loro scopo è quello di riprodurre le sue differenze genetiche negli “organoidi”, per riuscire a verificare se quel tumore può essere ucciso con la stessa efficacia di quello di Lucas.

Sebbene i ricercatori siano fiduciosi in merito a questa potenziale cura, hanno precisato che qualsiasi trattamento è ancora lontano dall’essere ancora una realtà. “In media, ci vogliono 10-15 anni perché il primo elemento diventi un farmaco: è un processo lungo e faticoso“, ha concluso il dottor Grill.

Giada Feregotto

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