Per quanto riguarda i personaggi, lei li ama tutti a prescindere, senza fare grandi distinzioni. Quello che forse le fa meglio sperare, che lascia aperta una finestra, è Renato, coinvolto a malincuore nella storia della famiglia Giusti. Apprezza decisamente Marco, ama la rabbia preponderante di Anna e il profondo rancore di Lorenzo. Con tutta probabilità, quella che disprezzato di più è Betta che, pur spegnendosi, si rivela la più autoritaria fra tutti, capace di soggiogare la famiglia, anche sotto forma di fantasma.
Le differenze sociali, invece, si superano soltanto con grande arguzia e abilità di non rinfacciare qualsiasi cosa, o di assumere atteggiamenti da perenne vittima. Ancora ora, se la differenza proviene dalla donna, tende ad essere amalgamata più facilmente, mentre se la persona benestante è proprio la donna, l’uomo patisce parecchio la condizione, per questioni culturali e di machismo intrinseco. Non è sicura se si possa appianare tale dislivello, ma forse, sarebbe possibile soltanto ritenere come fondamenta della vita i sentimenti, e non il vile denaro. La sua speranza è che ognuno possa far sentire la propria voce, in ogni rapporto interpersonale.