Spettacolo

Chi è e cosa fa nella vita Roberta Paolopoli, figlia di Simona Marchini?

Roberta Palopoli, psicologa, talentuosa figlia d’arte (sua madre è l’attrice Simona Marchini), ha introdotto nel 2022 il romanzo, di cui lei è autrice, “Mater Dolcissima” per Emersioni Editore, ambientato in una famiglia della borghesia romana.

Il titolo ricorda un episodio in un capitolo del libro in cui la protagonista, dentro una chiesa, parla con la Madonna a cui è dedicata, che lei prega spesso e a cui è devota. A seguito della perdita della preziosa sorella, una donna energica, piena di obiettivi, innamorata e madre di un neonato, Anna, la protagonista, ne sposa il marito, ormai diventato vedovo. La loro vita si intreccerà negli anni a venire, affiancati da bugie, segreti, paure e dolori, che verranno tenuti nascosti al figlio, il quale non verrà mai a conoscenza della perdita della sua vera madre. La storia si snoda nell’arco di 40 anni, a partire dagli anni Settanta fino ai giorni nostri.

Che cosa ha svelato Roberta Palopoli in relazione al suo romanzo?

Più che un’esigenza, la Palopoli ha analizzato il mondo, in cui ha vissuto per la maggior parte della sua esistenza, ed ha preso ispirazione da una storia reale, romanzando poi tutti i particolari, sviluppando personaggi, basati su persone conosciute, esasperando alcune loro vicende e  inventandone completamente delle altre. Non racconta molto di lei, a parte sensazioni, opinioni che fa esprimere ad ogni personaggio, uomo o donna che sia, speranze e rassegnazione che a tratti rileva nella vita quotidiana.

Per quanto riguarda i personaggi, lei li ama tutti a prescindere, senza fare grandi distinzioni. Quello che forse le fa meglio sperare, che lascia aperta una finestra, è Renato, coinvolto a malincuore nella storia della famiglia Giusti. Apprezza decisamente Marco, ama la rabbia preponderante di Anna e il profondo rancore di Lorenzo. Con tutta probabilità, quella che disprezzato di più è Betta che, pur spegnendosi, si rivela la più autoritaria fra tutti, capace di soggiogare la famiglia, anche sotto forma di fantasma.

Le differenze sociali, invece, si superano soltanto con grande arguzia e abilità di non rinfacciare qualsiasi cosa, o di assumere atteggiamenti da perenne vittima. Ancora ora, se la differenza proviene dalla donna, tende ad essere amalgamata più facilmente, mentre se la persona benestante è proprio la donna, l’uomo patisce parecchio la condizione, per questioni culturali e di machismo intrinseco. Non è sicura se si possa appianare tale dislivello, ma forse, sarebbe possibile soltanto ritenere come fondamenta della vita i sentimenti, e non il vile denaro. La sua speranza è che ognuno possa far sentire la propria voce, in ogni rapporto interpersonale.

Giada Feregotto

Recent Posts

Educazione sessuale, in Italia è ancora un miraggio (e siamo tra i più indietro in Europa)

L’Italia purtroppo rimane uno di quei Paesi europei dove l’educazione sessuale ancora non è stata…

4 hours ago

L’incredibile presa di posizione del New York Post contro Zohran Mamdani

Lo storico giornale repubblicano attacca duramente il candidato sindaco social democratico, favorito secondo gli ultimi…

2 days ago

Quella volta che Gandalf sbatté la testa (e fece la storia del cinema)

Arriva finalmente la verità sull'iconica scena della testata di Gandalf, per tutti un caso, oggi…

4 days ago

4 a.m. è il debutto romanzesco di Antonio Rampino, tra criminalità e disturbi mentali

Antonio Rampino ci pone al centro di un dibattito etico lungo millenni, non per trovare…

5 days ago

Panico per le password Gmail rubate: cosa è realmente successo (e cosa fare in caso di furto)

Un po' di chiarezza sull'ultima presunta fuga di dati di Google, e qualche consiglio per…

6 days ago

Amore, guerra e radici: Licio Bossi racconta “Ci vediamo a Trieste”

Trieste tra amore e Grande Guerra: Licio Bossi racconta “Ci vediamo a Trieste”, storia vera…

1 week ago