A seguito delle inchieste per truffa e peculato e l’indagine per istigazione all’odio razziale, per il generale Roberto Vannacci arriva un’altra doccia fredda: la sospensione disciplinare da parte del ministero della Difesa.
Il ministero, capeggiato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha fissato una sospensione disciplinare dall’impiego di ben 11 mesi, come ha comunicato il suo legale, Giorgio Carta, all’agenzia Adnkronos. Di conseguenza, scatterà anche la detrazione dell’anzianità e lo stipendio verrà dimezzato. L’avvocato ha già dichiarato che avrà luogo un ricorso immediato al Tar, per pregare di sospendere la misura.
La ragione della sospensione è proprio quello che ha reso famoso il generale l’estate scorsa: il suo libro “Il mondo al contrario”, tacciato di razzismo, omofobia e misoginia. Con la sua pubblicazione, Crosetto aveva trattato di “farneticazioni personali”, dissociandosi dall’opera. Era in seguito scesa una pioggia di polemiche anche di natura politica, con l’avvio di un provvedimento disciplinare interno. Adesso è giunto il turno della punizione vera e propria.
La diffusione dello scritto ha dimostrato “carenza del senso di responsabilità”, e, inoltre, non ha rispettato il “principio di neutralità/terzietà della Forza Armata”, “compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza”, oltre a comportare “possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”. Come riferito, dal legale sarà subito inviato un ricorso al Tar, suggerendo che la sospensione si ponga in forte contrasto con la libertà di manifestare le proprie idee.
La settimana scorsa si era evinto che la Procura militare avrebbe aperto un’indagine per peculato e truffa che riguarda il generale Vannacci e il suo soggiorno a Mosca: vari passaggi non tornerebbero in alcuni rimborsi spese, richiesti dal generale, tra le altre cose, anche per feste e cene che, in realtà, non avrebbero mai avuto luogo.
Lunedì 26 febbraio, è arrivata l’indagine per istigazione all’odio razziale, sulla base di diverse denunce per vari passaggi del libro “Il mondo al contrario”, a cui è scattata anche la querela della pallavolista Paola Egonu.
“Vado avanti più forte di prima”, ha affermato Vannacci, rifiutando di commentare la decisione del ministro Crosetto nello specifico: “Queste sono questioni di servizio”. Poi ha continuato: “Ringrazio di cuore chiunque mi esprima vicinanza (…)”. Per di più, ha porto i suoi ringraziamenti anche al segretario della Lega Matteo Salvini per il suo sostegno, menzionando l’ipotesi di candidarsi alle elezioni europee di giugno 2024.
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