È stata necessaria solo un’indiscrezione trapelata (e non ancora confermata) per far scoppiare una polemica: secondo il settimanale L’Express, a febbraio 2024 la cantante maliana naturalizzata francese Aya Nakamura (28) avrebbe suggerito al Presidente Emmanuel Macron di performare alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi, che avrà luogo questa estate.
Per l’estrema destra, l’idea di veder rappresentata la Francia in mondovisione da un’artista di origini africane, seppur cresciuta e formata professionalmente nella banlieue parigina, è ineccepibile, perciò si è schierata a difesa delle tradizioni e dei costumi nazionali.
A quanto pare non interessa se Nakamura è risultata essere la cantante francofona più ascoltata su Spotify e Youtube a livello globale, con brani come “Djadja”, “Copines” o “Pookie”. L’artista potrebbe addirittura cimentarsi in un brano di Edith Piaf, personaggio iconico della chanson d’autore (anche se i presunti nazionalisti non ricordano che suddetta cantautrice era figlia di padre francese e madre di origini italiane e berbere).
Tra le differenti reazioni, sfociate in rete di recente, l’unica vergogna è rappresentata dalla marea di discriminazione e odio razziale che ha travolto Nakamura. Sulla piattaforma X, il gruppo di estrema destra Les Natifs ha condiviso l’immagine di alcuni militanti che sulle rive del fiume Senna esibiscono uno striscione con su scritto “Non c’è modo Aya. Questa è Parigi, non il mercato di Bamako”. Il post è stato accompagnato da una didascalia, attraverso la quale si denunciava la costante “africanizzazione” del Paese, sostenendo che “i francesi hanno il diritto di essere rappresentati da artisti conformi alla loro cultura”.
“Potete essere razzisti ma non sordi… È questo che vi fa male”, ha risposto sui social Nakamura, forte dell’appoggio di numerosi colleghi e di una misera fetta del mondo politico e istituzionale (l’Eliseo ieri sera non aveva ancora reagito e la Ministra della Cultura, Rachida Dati, non ha voluto esprimere dichiarazioni a riguardo). “Se ne freghi”, le ha replicato in un tweet la Ministra dello Sport, Amélie Oudéa-Castéra, mentre alcuni esponenti della sinistra francese hanno denunciato gli attacchi xenofobi. Gli organizzatori dei Giochi si sono detti basiti per gli attacchi razzisti contro l’artista, evitando però di commentare le indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento alla cerimonia inaugurale.
Tuttavia, non è solo l’estrema destra contraria ad una eventuale esibizione di Aya Nakamura: secondo Odoxa Winamax Rtl, il 63% dei francesi non la sosterrebbe, mentre il 73% ritiene che non rappresenta la musica del Paese. Questi sono risultati che lasciano spazio al tradizionalismo, siccome alla domanda su quale artista rappresenterebbe meglio la Francia gran parte degli intervistati ha indicato il 72enne Jean-Jacques Goldman, cantante pop che raccoglie il 26% delle preferenze, David Guetta (15%) o i Daft Punk (12%).
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