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Francesco Miceli e la ricetta per Rapallo: “Punto sui giovani e sul porto, per una città viva a tutte le ore”

Si avvicina il giorno dell’election day. Perché sabato 8 e domenica 9 giugno 2024 non sarà soltanto il giorno delle elezioni Europee (che ci restituiranno una fotografia di quello che è il panorama politico attuale in Italia). Sono previste infatti in diverse parti d’Italia anche altre elezioni che determineranno sindaci e presidenti di Regione: si andrà a votare per le Regionali in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria e per le Amministrative in ben 3.700 Comuni italiani.

Tra questi 3.700 comuni, si andrà al volto anche in 125 comuni liguri: tra i più grandi, c’è sicuramente il comune di Rapallo, cittadina da quasi 30.000 anime nella città metropolitana di Genova. Località celebre per due importanti trattati di pace dopo la prima guerra mondiale, è amministrata ormai da un decennio dal centrodestra (il sindaco è Carlo Bagnasco di Forza Italia, al secondo mandato) e ci si chiede se la cittadina vedrà un volto nuovo alla guida e in tal senso c’è curiosità di vedere quale risultato possa conseguire la candidata sindaco Elisabetta Ricci, alla guida della lista civica “noi per Ricci Elisabetta”.

Potrebbe diventare la prima donna ad essere primo cittadino del paese e per farlo la Ricci s’è attorniata da uno staff di tutto rispetto e da professionisti prestati alla politica il cui interesse è fare il bene di Rapallo perseguendo una linea comune fatta di ascolto per dare risposte alla cittadinanza ed offrire una Rapallo più vivibile, decorosa e sicura.

Vivibilità, decoro e sicurezza sono solo alcuni degli aspetti sottolineati in campagna elettorale dal Dottor Francesco Miceli, cardiochirurgo che da Rapallo è ormai stato adottato quasi 20 anni fa.

D: Cosa le piace di Rapallo?

R: Rapallo è la città i cui vivo ormai da 18 anni, adoro il suo mare, la sua vicinanza, il clima, anche se qualcuno direbbe che non c’è un vero clima perché è continuamente piovosa, ma la adoro per questo. Soprattutto amo la gente di Rapallo.

D: Che cosa cambierebbe di Rapallo?

R: Vorrei che non ci fosse più il traffico e vorrei maggiori servizi, anche per il sociale, e vorrei che finalmente la sanità fosse un punto di eccellenza, non solo quella privata.

D: Su cosa deve puntare Rapallo per la sua rinascita, per la sua crescita e per il suo sviluppo?

R: Rapallo deve puntare molto sui giovani, che in questo momento sono diffidenti per una politica che non sempre è andata loro in contro. Rapallo è piena di parchi, di punti di aggregazione sportiva, eppure ci sarà un motivo per cui i ragazzi non riescono ad affezionarsi a questo posto bellissimo, ma soprattutto alla politica. Io punto molto su di loro, sulle imprese, sul porto di Rapallo, che è un’importante attrattiva turistica, perché il mare deve essere sempre una risorsa e mai un limite.

D: Che cosa la lega a Rapallo? Il suo primo ricordo legato a questa città.

R: Il mio primo ricordo risale a 20 anni fa ed è stata una casualità. Io allora lavoravo come chirurgo in una clinica ad Alessandria e mi trovai di passaggio, stanco da un lungo viaggio, ad uscire al casello proprio di Rapallo. Mangiai una buonissima pizza in uno dei locali che ancora oggi è presente sul lungomare e mi colpì molto come una città deserta (era il mese di maggio). Mi piacerebbe una Rapallo viva a tutte le ore ma nel rispetto di tutti.

D: Rapallo è protagonista di Report per la questione legata alla sanità: qual è stata la sua sensazione nel vedere la cittadina protagonista in senso negativo di quella puntata?

R: In tutta onestà è stata una ferita al cuore, perché io ho investito tanto nella sanità: sono il responsabile scientifico di un grande gruppo che da poco è entrato in Rapallo ed ha sedi in tutto il nord Italia. Collaboro anche con una nota clinica in qualità di cardiochirurgo vascolare da ormai 18 anni, ora più come consulente, anche in altre strutture del territorio. Ho collaborato, in realtà, anche con l’ospedale di Rapallo e spesso aiuto a smaltire le famose ‘visita CUP’ prestando la mia attività anche negli ambulatori CUP sull’ASL 4 ed ASL 3. Sentire tutte quelle critiche mi ha fatto male, perché questa è la città in cui stanno crescendo i miei figli e mi piacerebbe che le cose cambiassero.

D: Che aspetto in particolare le ha fatto più male?

R: Mi han fatto più male il fatto che Rapallo sia associata ad una malasanità, cosa che non è vera perché abbiamo delle eccellenze nel privato. Nel pubblico, con un po’ di aiuto, si può fare tanto bene. Ci sono grandi disponibilità e soprattutto grandi professionisti che lavorano in questo territorio, quindi è un peccato.

D: Chi è stato a convincerla a presentarsi alle prossime elezioni e perché lo fa?

R: Se si può parlare di colpa, una grossa responsabilità è proprio nella mia collega candidata di Lista Nadia Sivori, grazie ad un incontro nel suo ufficio con il candidato sindaco Elisabetta Ricci, è rinata in me la voglia di fare qualcosa in più per Rapallo, sento il dovere di mettere le mie competenze al servizio della città.

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