Alan Fabbri, è un politico italiano, sindaco di Ferrara dall’11 giugno 2019, il primo sindaco di centro-destra dal secondo dopoguerra. Di fatto, la città emiliana, dal dopoguerra in poi, è stata sempre governata da sindaci di sinistra.
Nato da genitori agricoltori di Burana, una frazione di Bondeno, il padre si identificava come democristiano mentre la madre come comunista. In seguito, entrambi si sono uniti alla Lega Nord per supportare le decisioni del figlio.
In previsione delle elezioni amministrative del 2019, è stato proposto come candidato sindaco di Ferrara all’interno di una coalizione di centro-destra. Tale coalizione includeva la Lega, Forza Italia, insieme alla lista “Sgarbi Rinascimento”, Fratelli d’Italia e le liste civiche “Ferrara Cambia” e “Ferrara Civica – Rinascita Socialdemocratica”. Il suo programma elettorale si concentrava sull’azzeramento dei finanziamenti per l’accoglienza e sulla parziale affidamento dei servizi alla sanità privata. Consegue così la prima storica vittoria del centro-destra nel capoluogo estense, per 74 anni roccaforte del centro sinistra.
Fabbri, sindaco uscente, si ricandida per il secondo mandato.
Per riportare la città a sinistra, è stata scelta una figura della società civile ben conosciuta dalla comunità locale: l’avvocato Fabio Anselmo, originario di Ferrara. È noto per il suo coinvolgimento in casi di cronaca drammatici, tra cui quelli legati alle morti di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi.
Tra i candidati della Lega, compare anche il nome di Pietro Scroccarello, che nel settembre 2005, alla data della morte di Federico Aldrovandi, ricopriva il ruolo di capo della Squadra Mobile.
La carriera di Fabio Anselmo è strettamente connessa al caso Aldrovandi, un evento che ha profondamente sconvolto la sua città e lo ha spinto a dedicarsi, da allora in poi, alle vittime di abusi perpetrati dalle forze dell’ordine.
Il candidato leghista a Ferrara e il caso Aldrovandi
Il caso di Federico Aldrovandi è un tragico evento che ha suscitato grande attenzione in Italia. Federico Aldrovandi, un giovane di 18 anni, morì il 25 settembre 2005 a Ferrara durante un’operazione di controllo da parte della polizia. La sua morte sollevò polemiche e dibattiti riguardo alle circostanze del suo decesso e alle responsabilità delle forze dell’ordine.
Secondo la versione ufficiale, Aldrovandi fu fermato dalla polizia per un controllo, ma durante l’arresto, fu colpito e morì. Le indagini e il processo che seguirono portarono a varie condanne per omicidio colposo per alcuni agenti di polizia coinvolti nell’arresto.
Il caso Aldrovandi ha suscitato un ampio dibattito sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine e sulla necessità di riforme nel sistema giudiziario italiano per garantire una maggiore responsabilità e trasparenza. Inoltre, ha portato ad un aumento dell’attenzione sui diritti civili e sulle vittime di abusi di potere da parte delle autorità.