Dick Schoof, ex capo storico dell’intelligence di Amsterdam e attuale segretario generale del Ministero della Giustizia, è stato nominato primo ministro olandese dai quattro partiti di centrodestra che formeranno la nuova coalizione di governo: il Partito per la Libertà (PVV) guidato da Geert Wilders, i liberal-conservatori del VVD, il Nuovo Contratto Sociale (NSC) e il Movimento dei Cittadini Agricoltori (BBB).
Schoof, prima appartenente al partito laburista, ora è indipendente e viene visto come un esperto tecnico. La sua nomina a primo ministro è stata decisa grazie alle sue competenze in settori chiave per il programma del futuro governo, come la sicurezza e l’immigrazione.
Dal 2003 al 2013, ha lavorato presso il Ministero dell’Interno, successivamente è stato nominato coordinatore nazionale per l’Antiterrorismo e la sicurezza, prima di assumere l’incarico di direttore generale dell’Aivd (i servizi segreti olandesi). Ha un curriculum pluriennale concentrato sulla lotta alla radicalizzazione, sul mantenimento dello stato di diritto e sull’attuazione di riforme interne per migliorare l’efficienza della polizia e di alcuni settori della pubblica amministrazione. Schoof è considerato un lavoratore instancabile, orgoglioso, riservato e poco influenzabile.
Durante la formazione del governo olandese 2023-2024, Schoof è stato nominato primo ministro il 28 maggio 2024. Dopo aver deciso che nessuno dei leader di partito avrebbe fatto parte del governo e in seguito al ritiro di Ronald Plasterk, i partiti negoziatori PVV, VVD, NSC e BBB hanno iniziato la ricerca di un candidato adatto.
Schoof prenderà il posto di Mark Rutte, il premier più longevo nella storia dei Paesi Bassi. Tuttavia, prima di assumere ufficialmente l’incarico, dovrà aspettare che la formazione del governo sia completata, un processo che potrebbe richiedere ancora diverse settimane.
Oggi si considera indipendente e promette di voler essere “il premier di tutti gli olandesi”. Durante la conferenza stampa di presentazione, quando gli viene fatto notare che è Wilders a sentirsi investito moralmente dell’incarico, lui risponde: “C’è un solo primo ministro. E sarò io”.
I negoziati per gli altri incarichi ministeriali, che saranno divisi equamente tra politici e tecnici, continueranno. Tuttavia, la parte principale è stata completata: il nuovo governo dovrebbe essere operativo entro la fine di giugno.