Virus di Oropouche, primi quattro casi identificati in Italia: che cos’è e come si trasmette

Anche in Italia arriva il virus di Oropouche: già quattro casi diagnosticati tra Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia.

Febbre alta, mal di testa cronico, dolori muscolari, nausea, vomito, rash cutanei, esantema, brividi e addirittura meningite o encefalite nei casi peggiori: ecco i sintomi del virus di Oropouche, una malattia trasmessa dalle punture di zanzare e moscerini.

Scientificamente, si tratta di un arbovirus, causato da morsi o punture, responsabili di zoonosi, cioè patologie che infettano l’essere umano, trasmesse da animali.

Virus di Oropouche, periodo di incubazione e luogo di diffusione

I sintomi del virus di Oropouche si manifestano dopo 4-8 giorni di incubazione dalla trasmissione, perdurando per un periodo di tempo tra i 3 e i 6 giorni. Attualmente, non esistono cure presenti sul mercato per combattere l’infezione, la quale si affievolisce pian piano, scomparendo autonomamente.

Si tratta di una forma virale scoperta nel 1955 dopo aver analizzato un campione di sangue di un lavoratore della località di Trinidad e Tobago nelle isole caraibiche.
Classificata come malattia tropicale, il virus di Oropouche proviene dal Sud e Centro America, dove è predominante a causa della presenza della zanzara Culicoides paraensis o Culex quinquefasciatus, principale responsabile del contagio. Questa categoria di insetti popola acquitrini, stagni e foreste tropicali, specialmente durante la stagione delle piogge.

Come combatterlo e metodi di diagnosi

L’ospedale Luigi Sacco di Milano ha perfezionato un metodo in grado di individuare e riconoscere la patologia, registrando quattro casi in Italia fino a questo momento, tutti visitatori rientrati da paesi dell’America Centrale e Latina come Brasile, Caraibi o Cuba. Maria Rita Gismondo, professoressa e scienziata a capo di questi test diagnostici, sottolinea l’importanza di tenere sotto monitoraggio la diffusione dell’epidemia nei pazienti.

Data la mancanza di cure specifiche, gli esperti consigliano di assumere farmaci per combattere i singoli sintomi come febbre, mal di testa e dolori muscolari, idratandosi frequentemente per evitare la disidratazione. Il contagio tra esseri umani non è ancora stato provato scientificamente e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) segnala che la malattia potrebbe diffondersi a livello internazionale, essendo Cuba una meta ad alto traffico turistico.

È opportuno tutelarsi con spray e repellenti contro gli insetti ed indossare abiti protettivi se ci si reca nelle zone geograficamente segnalate. A livello locale, è bene attrezzarsi di barriere meccaniche come zanzariere, utilizzare insetticidi, e ridurre al minimo i possibili siti di acqua stagnante, favorevoli alla riproduzione di larve di moscerini e zanzare.