Il vaiolo delle scimmie fa il suo ritorno in America Latina dopo la piaga del 2022: in Brasile vengono registrati dai 40 ai 50 casi al mese.
Il vaiolo delle scimmie (in inglese monkeypox, conosciuto anche solo come mpox), è una malattia virale trasmessa agli esseri umani tramite il contatto diretto con gli animali infetti. Essa fa parte del ramo Poxviridae e trova la sua diffusione principale nelle zone dell’Africa centrale e occidentale.
Il caso del Brasile e i sintomi
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’ha classificata come emergenza di salute pubblica di livello internazionale e pare che la monkeypox si stia espandendo nuovamente a macchia d’olio in Brasile. Già nel 2022 il Paese aveva subito un’ondata di casi che aveva toccato i 40 mila infetti in un solo mese. Il Ministro della Salute brasiliano ha rilasciato un comunicato, dichiarando che l’infezione è monitorata costantemente dagli esperti per evitare che si ripeta la piaga di quell’infernale agosto del 2022.
I sintomi sono vari e ne elenchiamo i principali: febbre, stanchezza generale, mal di testa, dolori muscolari, brividi, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee che si tramutano spesso in pustole, croste e vesciche ben evidenti sulla pelle.
Solitamente, il vaiolo scompare in modo spontaneo in un periodo di tempo che va dalle 2 alle 4 settimane ed è possibile prescrivere i classici antidolorifici per trattare i singoli sintomi. In alcuni casi gravi di individui fragili, si ricorre al ricovero in ospedale. Per proteggersi dall’infezione, è bene indossare delle mascherine chirurgiche, idratarsi, riposarsi e lavarsi le mani frequentemente.
Cure, rimedi ed incidenza pandemica
Non esiste un vaccino specifico per questo fenomeno, tuttavia gli esperti hanno confermato che la vaccinazione contro il vaiolo può fornire copertura contro l’infezione in questione. Essa non è ritenuta necessaria per il momento ed è indicata principalmente agli individui con più di 18 anni e ad alta probabilità di contrarre la malattia (in particolare chi lavora nei laboratori e persone gay, lesbiche, transgender e bisessuali che intrattengono rapporti sessuali con uomini dichiarati a rischio elevato).
La World Health Organization (WHO) ha inserito la monkeypox nella lista delle malattia ritenute ad alto tasso pandemico, assieme alla peste nera e alla influenza avaria.
Lo scienziato Richard Hatchett (direttore esecutivo della Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) si è espresso a riguardo, affermando che stanno facendo tutto ciò che è in loro possesso per prepararsi al meglio ad un ipotetico virus a diffusione globale, mettendo a punto e sperimentando nuovi vaccini e trattamenti. È fondamentale che lo spotlight internazionale sia puntato sulla ricerca scientifica di cure e soluzioni per contrastare la ‘Disease X’ futura, sottoforma di minaccia pandemica.