Il cielo sopra il Nord Italia e la Svizzera italiana si è acceso di un rosso intenso nella serata di giovedì sera.
Sembra di essere in Norvegia, invece si tratta proprio di alcune città del nostro Paese, tra cui Milano, Torino, Modena, Ravenna. Come risultato di una tempesta geomagnetica di classe G4, si è verificato un fenomeno che ha catturato l’attenzione di molti, lasciando senza fiato chi ha avuto la fortuna di assistervi.
Sebbene possa sembrare magico, l’origine di questo straordinario gioco di luci e colori è perfettamente spiegabile dalla scienza: ci spiega Marco Cagnotti, divulgatore scientifico, che il fenomeno delle aurore boreali è strettamente legato alla nostra stella. Il sole infatti emette costantemente un flusso di particelle, che si spostano in direzioni diverse e con intensità variabili. Di tanto in tanto, queste emissioni diventano particolarmente potenti, come quando il sole espelle grandi quantità di materia dalla corona solare, la sua parte più esterna.
Queste particelle, pur non rappresentando alcun rischio per l’essere umano grazie alla protezione fornita dall’atmosfera e dal campo magnetico terrestre, creano uno spettacolo affascinante quando interagiscono con il campo magnetico della Terra. Il fenomeno è più comune nelle regioni polari, da cui il nome “aurore boreali“, dovuto alla maggiore intensità del campo magnetico ai poli. Ma, come è successo ieri sera, in rari casi l’aurora può espandersi e raggiungere anche aree più meridionali.
I colori che incantano gli spettatori variano in base all’altitudine: le tonalità verdi, che di solito caratterizzano le aurore boreali, si formano tra i 100 e i 200 chilometri di altezza, mentre quelle rosse, più rare e spettacolari, nascono a oltre 200 chilometri di quota. Il fenomeno osservato ieri sera è noto agli esperti come SAR, Stable Auroral Red Arches, un tipo particolare di aurora che si manifesta attraverso archi luminosi rossi, particolarmente stabili.
Questo fenomeno era previsto da alcuni giorni, tanto che gli appassionati di astronomia erano in attesa. Tuttavia, un lettore che ha assistito all’evento afferma che aveva perso le speranze a causa del mal tempo. Alla fine, invece, le nuvole si sono aperte, permettendo a molti di assistere a uno spettacolo naturale difficile da dimenticare
Un fenomeno che, oltre a lasciare il pubblico a bocca aperta, conferma ancora una volta il legame indissolubile tra scienza e meraviglia, dimostrando come anche i più incredibili spettacoli naturali abbiano una spiegazione scientifica precisa, senza per questo perdere la loro capacità di stupire.
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