La storia di Brenda Ann Spencer e il folle motivo dietro la sparatoria che costò la vita a preside e bidello di una scuola elementare.
Era il 29 gennaio 1979 quando una ragazzina di appena 16 anni sparò contro una scuola elementare.
Siamo a San Diego, California, e la ragazza in questione è Brenda Ann Spencer. Brenda un lunedì mattina decide di saltare la scuola, e da sola a casa in prenda alla noia decide di sparare con il suo fucile contro la scuola elementare Cleveland Elementary School che si trovava di fronte al suo palazzo.
Inizia a sparare e ferisce otto bambini e un poliziotto, uccidendo il preside della scuola e un bidello.
La ragazzina viene subito intercettata dalle forze dell’ordine e inizia una macabra conversazione al telefono con Chester Tarton III, l’uomo che era incaricato di curare le trattative con lei.
Subito Brenda si dichiara colpevole e venne condannata a 25 anni di prigione.
Dopo essere stata arrestata, una commissione psichiatrica la giudicò instabile, profondamente depressa e con tendenze suicide e consigliò al padre Wallace di ricoverarla in un ospedale psichiatrico. Il padre rifiutò.
Brenda viveva in una situazione piuttosto difficile, la madre l’aveva abbandonata e se ne era andata di casa portando con sé i suoi fratelli e lasciando Brenda da sola con il padre. Wallace dopo la separazione era caduto in depressione e aveva iniziato a bere. La ragazza era lasciata a sé stessa e dichiara che la settimana prima della tragedia non era andata a scuola e aveva passato il suo tempo a drogarsi.
Il fucile che ha usato per sparare contro la scuola glielo aveva regalato suo padre come regalo di Natale, quando invece Brenda aveva semplicemente chiesto come regalo una radio.
Brenda è ancora in prigione e la condanna che sta scontando va dai 25 anni all’ergastolo, a seconda della sua condotta. Dal 1993 in poi i suoi avvocati hanno avanzato delle richieste per concederle la libertà condizionata, ma sono state tutte respinte. Tutti i giudici infatti la ritengono ancora pericolosa per sé stessa e per la comunità.
Subito dopo gli spari, avvenuti alle 8:30 di un lunedì, Brenda si rese disponibile a parlare con le forze dell’ordine per telefono. Quello che uscirà fuori dalla conversazione sarà piuttosto disturbante e preoccupante.
Quando gli agenti chiedono alla ragazza perché aveva agito in quel modo, lei risponde in tono pacato e calmo: “L’ho fatto per il semplice gusto di farlo. […] è un modo per rallegrare la giornata”.
La frase più incredibile però viene pronunciata in seguito ed è un’altra frase che vuole spiegare il perché del terribile gesto: “Odio i lunedì”. Questo dice Brenda ai poliziotti dopo essere stata arrestata quando le forze speciali riescono a entrare in casa sua dopo sei ore di assedio.
La ragazza ha dichiarato in seguito di non ricordare di aver pronunciato questa frase e ha espresso la volontà di ascoltare le registrazioni per verificare di aver detto o meno la frase in questione.
Ha aggiunto inoltre che era sotto l’effetto di stupefacenti e alcol, e che non si ricorda bene cosa è successo in quei momenti. “La settimana precedente [alla sparatoria] è abbastanza confusa”, dice Brenda, dichiarando che a causa di alcol e droghe i ricordi che ha di quel lunedì sono frammentati e confusi. “La maggior parte delle cose che mi ricordo le ho lette dal verbale della polizia”.
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