Biden concede la grazia al figlio Hunter, sostenendo che fosse vittima di accuse politicamente motivate per colpire la sua presidenza.
A meno di due mesi dalla fine del suo mandato, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha concesso la grazia ‘piena e incondizionata‘ al figlio Hunter, nonostante avesse più volte assicurato di non voler interferire nei procedimenti giudiziari del figlio.
Accusato di possesso illegale di un’arma da fuoco ed evasione fiscale, Hunter è stato al centro di controversie giudiziarie che Biden ha definito motivate politicamente.
I processi e le accuse contro Hunter Biden
Hunter Biden era al centro di due processi giudiziari distinti
In Delaware era stato riconosciuto colpevole per l’acquistato illegale di un’arma da fuoco nel 2018, avendo dichiarato falsamente nei moduli federali di non essere dipendete da droghe.
In California invece, Hunter Biden ha ammesso la propria colpevolezza in un caso di evasione fiscale di circa 1,4 milioni di dollari tra il 2016 e il 2019, evitando così un processo.
La difesa di Joe Biden
In una lunga nota diffusa dalla Casa Bianca, Joe Biden ha giustificato la sua decisione affermando che Hunter è stato “perseguito in modo selettivo e ingiusto”.
Ha sostenuto che le accuse contro suo figlio sono emerse per motivi politici, orchestrate dai suoi avversari al Congresso con l’obiettivo di minare la sua presidenza.
“Dal giorno in cui ho assunto l’incarico – ha dichiarato Biden – ho sempre detto che non avrei interferito con le decisioni del dipartimento di giustizia, e ho mantenuto la parola. Ma ho visto mio figlio essere trattato in modo diverso rispetto ad altri in situazioni simili. È chiaro che Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio.”
Biden ha sottolineato che in circostanze normali, le accuse mosse contro Hunter avrebbero portato a sanzioni civili o pene non detentive. Ha inoltre evidenziato che Hunter è sobrio da oltre cinque anni e sta cercando di ricostruire la sua vita.
La grazia concessa a Hunter rappresenta un’inversione di rotta significativa per Joe Biden che durante tutta la sua presidenza, aveva ribadito più volte il suo impegno a non interferire nei processi legali del figlio e aveva escluso l’ipotesi di un provvedimento di clemenza.
La decisione di graziarlo, quindi, segna un evidente cambio di posizione, motivato dalla convinzione che il sistema giudiziario sia stato politicizzato nel caso di Hunter.
Le reazioni: polemiche e divisioni
Come prevedibile, la grazia ha suscitato reazioni polarizzanti, tra cui i repubblicani che hanno criticato duramente Biden, accusandolo di abuso di potere e favoritismo.
Donald Trump, attraverso il suo social network Truth, ha provocatoriamente chiesto se la grazia per Hunter includesse anche i manifestanti del 6 gennaio, che lui stesso aveva promesso di perdonare in caso di vittoria elettorale.
Dall’altro lato, i sostenitori di Biden vedono il provvedimento come un atto di protezione paterna in un contesto di persecuzione politica. Secondo loro, le accuse contro Hunter sono state amplificate per danneggiare il presidente.