Chi è Elena Donazzan e perché è stata minacciata sui social dai fan di Niky Savage e Simba La Rue?

Elena Donazzan, europarlamentare di FdI nota per posizioni conservatrici, è stata minacciata dopo aver condannato testi sessisti di trapper.

Elena Donazzan, attuale europarlamentare per Fratelli d’Italia, è una figura politica molto conosciuta, ma anche altamente polarizzante.

La sua carriera politica è stata segnata da dichiarazioni forti e posizioni conservatrici che l’hanno spesso messa al centro di polemiche, ma di recente è finita al centro di una controversia che ha portato a minacce sui social media.

Tutto è iniziato quando Donazzan ha espresso pubblicamente il suo disappunto verso i testi sessisti dei trapper Niky Savage e Simba La Rue, accusandoli di diffondere messaggi dannosi e misogini attraverso la loro musica.

La critica alla musica dei trapper e la reazione dei fan

I due trapper, che avevano in programma concerti a Bassano del Grappa e Castelfranco Veneto, sono stati oggetto di aspre critiche da parte della deputata europea, che ha definito i loro messaggi offensivi nei confronti delle donne.

Secondo Donazzan, la musica dei due artisti non solo alimenta una cultura di odio, ma contribuisce anche a una visione distorta dei rapporti tra i sessi. La sua denuncia ha avuto un impatto immediato con i gestori dei locali dove si sarebbero dovuti tenere i concerti hanno deciso di annullare gli eventi.

Ma la condanna di Donazzan ha scatenato una reazione violenta sui social. I suoi profili sono stati invasi da insulti e minacce, tra cui messaggi esplicitamente sessisti e antisemiti. Tra i più gravi: “Spero che bruci”, “Devi fare la fine degli ebrei” e “Ti auguro le peggiori cose”. Nonostante ciò, Donazzan non ha ceduto, dichiarando di non essere intimorita e sottolineando che la sua battaglia contro l’odio e il sessismo è più che mai necessaria.

La politica di Elena Donazzan

Donazzan è una figura di riferimento per la destra italiana, con una lunga carriera alle spalle. È nata nel 1972 a Bassano del Grappa e ha iniziato la sua carriera politica nel 2000, quando è stata eletta consigliere regionale in Veneto. Ha ricoperto il ruolo di assessore per quasi 20 anni, gestendo diverse aree tra cui l’istruzione, la formazione, il lavoro e le pari opportunità. Alle elezioni europee 2024, Elena Donazzan si presenta come candidata per il Parlamento europeo nelle liste di Fdl, venendo successivamente eletta europarlamentare.

Le sue posizioni politiche sono da sempre improntate su un conservatorismo sociale che difende i valori tradizionali della famiglia, l’identità cristiana dell’Europa e l’autonomia regionale.

Posizioni quelle della europarlamentare che sono spesso oggetto di dibattito, soprattutto per il suo orientamento conservatore e le sue dichiarazioni controverse che la avvicinano all‘estrema destra.

Donazzan, infatti, è stata al centro di polemiche in diverse occasioni, come quando nel 2021 cantò “Faccetta nera” durante una trasmissione radiofonica, scatenando forti reazioni e richieste di dimissioni. Inoltre, la sua posizione a favore della reintroduzione della leva obbligatoria per i giovani ha suscitato un ampio dibattito.

Questi episodi riflettono un profilo politico che spesso richiama temi e ideologie legati al conservatorismo e visioni tradizionaliste, suscitando non poche polemiche.

La minaccia sui social: la risposta di Donazzan

L’attacco sui social che Donazzan ha subito in seguito alle sue dichiarazioni sui trapper è solo l’ultimo episodio di una serie di minacce e insulti che la politica ha ricevuto negli ultimi anni.

Le minacce, alcune delle quali cariche di odio e antisemitismo, non hanno però fatto vacillare la sua determinazione. Donazzan ha infatti risposto con fermezza, ribadendo che il suo obiettivo è quello di intraprendere una battaglia culturale, con l’intento di educare la comunità a una visione più rispettosa e meno violenta dei rapporti tra i sessi.

Non mi faccio intimidire da insulti e minacce“, ha dichiarato Donazzan, che ha sottolineato come le sue azioni siano finalizzate a creare una società più giusta e a difendere i diritti delle donne.

La deputata ha anche aggiunto che probabilmente con le sue parole ha “colto nel segno“, visto l’impatto che hanno avuto sulla reazione dei suoi detrattori.