Ania Pieroni, ex stella del cinema italiano degli anni ’80, si allontanò dalle scene prematuramente: che fine ha fatto?
Ania Pieroni, attrice italiana degli anni ’80, è rimasta impressa nella memoria degli appassionati di cinema di genere per i suoi ruoli iconici in pellicole come Inferno e Tenebre di Dario Argento.
Tuttavia, la sua carriera cinematografica, iniziata con grandi promesse, si interruppe prematuramente, portandola verso un percorso di vita molto diverso.
Pieroni raggiunse una discreta notorietà nel panorama cinematografico italiano, grazie al suo talento e alla sua presenza magnetica sullo schermo. La sua filmografia si concentra in particolare negli anni ’80, periodo in cui lavorò con alcuni dei registi più influenti della allora fiorente scena del cinema dell’orrore italiana, quali Mario Bava e Dario Argento.
Uno dei suoi ruoli più noti fu quello della misteriosa infermiera in Inferno, che la consacrò come una delle interpreti più enigmatiche del cinema horror italiano.
La sua carriera, però, si concluse nel 1985 con Fracchia contro Dracula, una commedia leggera che segnò una svolta nel tono dei suoi ruoli. Dopo quel film, Pieroni abbandonò improvvisamente il mondo del cinema, nonostante fosse ancora richiesta dai registi più rinomati dell’epoca.
Dopo il ritiro dalle scene, Pieroni si dedicò al mondo della televisione, in varie forme. Fu proprietaria dell’emittente laziale GBR (regalatagli da Bettino Craxi, con cui ebbe una lunga relazione) e assunse un ruolo dirigenziale presso la stazione televisiva Roma Cine Tv2, dimostrando di saper gestire non solo la recitazione, ma anche l’aspetto manageriale dell’industria culturale: basti pensare che durante la sua proprietà GBR divenne la prima TV del Lazio.
Sul fronte personale, la vita di Pieroni è stata abbastanza movimentata. Nel 1991, si innamorò del giornalista Osman Mancini, noto per il suo lavoro proprio presso GBR, chiudendo così la sua appena citata relazione con Bettino Craxi, ex presidente del Consiglio e figura centrale della politica italiana degli anni ’80 (cui la Pieroni non volterà mai le spalle, nemmeno quando Craxi andrà in esilio ad Hammamet).
Successivamente, il 19 settembre 2001, ha sposato Gennaro Moccia, un industriale napoletano attivo nel settore dell’acciaio. Tuttavia, il loro matrimonio non durò a lungo, i due divorziarono infatti nel 2006.
Nonostante il suo ritiro, Ania Pieroni ha continuato a essere un punto di riferimento per gli appassionati di cinema horror, che spesso si sono chiesti perché avesse deciso di abbandonare la recitazione.
Quando Dario Argento le propose di riprendere il ruolo di Mater Lacrimarum nel suo film La terza madre (2007), Pieroni declinò l’offerta. Questa decisione sorprese molti, dato che avrebbe rappresentato un ritorno simbolico nel mondo che l’aveva resa famosa. Ma Pieroni aveva ormai deciso di chiudere definitivamente quel capitolo della sua vita.
Ania Pieroni, sebbene lontana dal mondo dello spettacolo, non ha mai abbandonato del tutto la scena pubblica. Negli ultimi anni, ha partecipato attivamente ad alcune manifestazioni politiche, mostrando il suo sostegno per Forza Italia e per Silvio Berlusconi (che di Craxi fu amico, sebbene in una lettera del leader socialista a Berlusconi pubblicata di recente, emerge un’altra realtà: “In questi anni, ho ricevuto le visite più disparate. Anche il Papa mi ha inviato un religioso con un suo messaggio. Solo Veronica, carissima, si incontra ogni anno con mia moglie. Non si è mai presentato nessuno alla porta della mia casa per tuo incarico personale”).
Più recentemente, la Pieroni è apparsa alle manifestazioni elettorali di Antonio Tajani, attuale leader di FI, ma il suo coinvolgimento è limitato a eventi pubblici, senza assumere ruoli istituzionali od operativi di alcun tipo.
Nonostante il passare degli anni, Ania Pieroni resta un nome che suscita curiosità e interesse, soprattutto tra i fan del cinema italiano degli anni ’80. La sua decisione di allontanarsi dalle luci della ribalta e di costruire una vita lontano dallo spettacolo ha contribuito a creare un’aura di mistero attorno alla sua figura.
(Scritto da Barbara Soehner il 2 dicembre 2024, editato, ampliato e pubblicato il 22 gennaio 2025)
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