Il deserto del Sahara si sta dipingendo di verde: cosa c’è di vero dietro al fenomeno e che cosa comporterà in futuro?
Il Sahara, conosciuto per essere la distesa desertiche più calda del Pianeta, sta diventando sempre più verde. Che cosa sta causando questa verdificazione? E che rischi implica per la Terra?
Nonostante le precipitazioni siano eventi alquanto rari nel Deserto in questione, negli ultimi anni sono aumentate a dismisura. Sulla stessa scia, il fenomeno è stato accompagnato da alcune modificazioni dell’ecosistema regionale che ha fatto sì che il terreno diventasse più fertile e rigoglioso. Le piogge hanno favorito la crescita di vegetazione locale, piante ed arbusti, facendo sbocciare il suolo arido che, annualmente, è testimone di meno di 25 millimetri di precipitazioni.
Tuttavia, nonostante la nuova rigogliosità del Deserto del Sahara, essa è la conseguenza diretta del cambiamento climatico globale, che è impennato negli ultimi anni, provocando catastrofi ambientali di enormi proporzioni. L’aumento delle temperature hanno scatenato più precipitazioni, poiché l’aria calda trattiene più umidità che viene liberata sotto forma di piogge.
Secondo la rivista scientifica ‘Nature Climate Change‘, che ne ha scritto qualche mese fa, si tratta di un caso di ‘migrazione della zona di convergenza intertropicale‘, che ha causato alluvioni, tempeste e diluvi e recando ingenti danni alle popolazioni della Nigeria, Niger, Ciad, Camerun, Libia e Sudan. Questi episodi hanno tolto la vita a centinaia di persone e sottratto le abitazioni a milioni di abitanti, i quali non hanno più strade percorribili o posti dove rifugiarsi. L’organizzazione Save The Children sta prestando soccorso ed aiuti umanitari agli sfollati e alle vittime di questa situazione fuori controllo.
Si tratta di una zona di bassa pressione che circonda la Terra all’altezza dell’equatore, dove le alte temperatura e l’umidità assicurano piogge abbondanti in Africa, a causa del fenomeno di convergenza delle masse d’aria tropicali. L’area, denominata anche Itcz, si sposta periodicamente ed è influenzata dal riscaldamento globale. Difatti, il cambiamento climatico indirizza la zona di convergenza soprattutto verso il Nord e dovrebbe diffondersi a macchia d’olio nei prossimi decenni.
Nonostante il lato positivo della verdificazione del Sahara, esso dovrebbe, al tempo stesso, metterci in allarme e spronarci ad agire di conseguenza per limitare questi episodi disastrosi per la popolazione umana. Oltre agli impatti imprevedibili sulla flora e sulla fauna desertica, il fenomeno indica uno squilibrio nel sistema climatico globale che non accenna a fermarsi in futuro.
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