Scienza

La Luna potrà ospitare la vita umana entro il 2050: come sarà la nostra “quotidianità” lunare?

La NASA collabora con l’agenzia ICON per edificare abitazioni sostenibili sulla Luna e creare una Terra 2.0.

La NASA (National Aeronautics and Space Administration) è decisa a tornare sulla Luna. E questa volta, pare, per stanziarsi per sempre.

L’organizzazione spaziale ha stipulato un accordo da circa 57 milioni di dollari con un’azienda americana di stampa 3D, denominata ICON, allo scopo di rendere il suolo lunare abitabile ed edificabile per ospitare la vita umana entro il 2050.
Dal 2022 la NASA sta collaborando con ICON al progetto denominato Olympus, proiettato alla futura esplorazione del satellite e alla costruzione sostenibile sul suolo lunare.

Chi si recherà sulla Luna avrà infatti bisogno di una base dove sostare o addirittura abitare: la tecnologia dell’azienda ICON è in grado di edificare in sole 48 ore delle strutture 3D a forma di cupole, simili a delle grotte, in grado di contrastare le radiazioni ed assicurare protezione termica. Inoltre, il piano prevede la costruzione di piattaforme di atterraggio, ferrovie lunari e habitat pressurizzati per favorire la crescita di vegetazione e spazi verdi. Il tutto sarebbe alimentato da generatori ad energia nucleare, fondamentali per contrastare le gelide temperature lunari notturne.

Il progetto “Olympus” e le difficoltà: come creare la flora lunare, che materiali utilizzare e come favorire gli spostamenti

Tuttavia, il suolo lunare si presenta piuttosto compatto e può impedire la crescita delle piantagioni poiché, nonostante la ricca presenza di minerali propizi alla vita vegetale, esso blocca il penetrare delle radici e la loro germinazione. Per risolvere il problema, gli scienziati hanno ideato un piano per favorire la coltivazione: si tratta dell’agricoltura idroponica. Essa prevede la coltivazione di piante e vegetali in acque molto ricche e nutritive, e non direttamente nel terreno. Si verrebbero così a creare dei veri e propri giardini e serre verticali, curati da astro-agricoltori esperti.

Edificare nello spazio risulta complesso, a causa dei costi dei trasporti dei materiali e delle strutture, perciò ICON ha optato per il cosiddetto In-situ Resource Utilization (ISRU), che consiste nell’utilizzo di materiali reperibili direttamente sul suolo lunare. La Luna sarà quindi dotata di un proprio fuso orario, standard per tutte le nazioni sulla Terra.

Per gli spostamenti sul satellite, la NASA sta progettando una auto da corsa lunare, già disponibile per il 2030, assieme ad un rover lunare (LTV) per l’esplorazione di luoghi della Luna ancora irraggiungibili, come il Polo Sud.

Oltre al progetto Olympus, è stata avanzata anche un’altra proposta per la creazione di un habitat favorevole alla vita umana sul suolo lunare, definita The Glass. Si tratta di un progetto giapponese dell’Università di Kyoto, con la cooperazione di una compagnia di costruzione, la Kajima Corporation. L’obiettivo è quello di edificare delle “mini città”, fornite di tutto ciò che serve alla sopravvivenza umana (acqua, cibo, flora, spazi aperti), le quali hanno un tempo di rotazione che va ad imitare quello della Terra.

Elisabetta Bellei

Studentessa all'ultimo anno di Laurea Magistrale in Lingue, Traduzione ed Interpretazione, mi sono appassionata alla scrittura sin da giovane età, coltivando allo stesso tempo l'amore per i viaggi. Parlo italiano, inglese, spagnolo e francese.

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