Dalla copertina di Playboy a un’eredità da milioni, fino al dramma più assoluto: la vita di Anna Nicole Smith è stata un’ascesa fulminea.
Anna Nicole Smith è stata un simbolo degli eccessi degli anni ’90 e primi 2000. Una figura tanto desiderata quanto derisa, che ha vissuto in pubblico ogni passaggio della sua vita – compresi i più tragici. Dietro la sensualità da copertina e il sorriso da diva americana, si nascondeva una donna fragile, spesso sfruttata, che ha pagato a caro prezzo la sua corsa verso il successo.
Nata Vickie Lynn Hogan in Texas nel 1967, la sua ascesa comincia come modella locale. Il vero trampolino è Playboy: nel 1992 diventa Playmate dell’anno. Da lì inizia la trasformazione: ingaggi pubblicitari, apparizioni in film, una nuova identità costruita per incarnare la bionda bombshell americana. Ma l’esposizione mediatica cresce insieme alle polemiche.
Nel 1994 Anna Nicole sposa J. Howard Marshall, magnate del petrolio di 89 anni, conosciuto quando lei ne aveva 26. Lui era innamorato, lei diceva di esserlo. Ma la stampa parlava chiaramente di matrimonio d’interesse. Quando Marshall morì poco dopo le nozze, si aprì una guerra legale per l’eredità da 1,6 miliardi di dollari, che la vedrà coinvolta per anni fino alla Corte Suprema americana. Anna non riuscì però mai a prendere possesso del patrimonio del marito perché morì prima che la causa si concludesse.
Nel frattempo, la sua immagine pubblica inizia a sgretolarsi. La battaglia per l’eredità la riduce a una caricatura da reality show. I media la ridicolizzano, la dipingono come una donna a caccia di soldi, ignorando le sue difficoltà reali: problemi di salute mentale, abuso di farmaci e una crescente solitudine.
Il colpo più devastante arriva nel 2006, quando il figlio primogenito Daniel, 20 anni, muore improvvisamente per un’overdose nel letto d’ospedale dove lei ha appena partorito la sua seconda figlia Dannielynn. Le immagini mostrano Anna Nicole disperata, sconvolta, aggrappata al corpo del figlio. È un momento che segna il punto di non ritorno.
Poco meno di sei mesi dopo, il 8 febbraio 2007, anche Anna Nicole viene trovata morta in una stanza d’hotel in Florida. Aveva 39 anni. Le cause ufficiali: un mix letale di farmaci da prescrizione che lei usava per combattere la depressione.
La sua morte chiude una parabola che era partita da sogni di celebrità e si è consumata sotto i riflettori, tra scandali, eccessi e dolore vero. Anna Nicole Smith voleva essere una star, ma si è trovata prigioniera di un’immagine che non ha mai davvero controllato.
Oggi resta il ricordo di una donna trasformata in personaggio, consumata da un sistema che prima l’ha esaltata e poi lasciata sola.
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