Curiosità

La storia della capsula del tempo di Nickelodeon (proveniente dal 1992): cosa contiene e quando verrà aperta?

Seppellita nel 1992 con i simboli di un’intera generazione, questa capsula racchiude lo spirito degli anni ’90. E sarà riaperta solo nel 2042.

Nel cuore degli anni ’90, Nickelodeon era molto più di un canale per ragazzi: era un’icona culturale. Tra slime, sketch demenziali e sigle impossibili da dimenticare, ha segnato un’epoca. Il 30 aprile 1992, durante un evento trasmesso in diretta da Orlando, la rete decise di fare qualcosa di memorabile: seppellire una capsula del tempo con oggetti rappresentativi della cultura pop di quel periodo. A guidare l’evento c’erano Mike O’Malley (volto di Get the Picture) e Joey Lawrence, allora popolarissimo per la serie Blossom. L’obiettivo? Dare un assaggio del mondo del 1992 a chi la ritroverà cinquant’anni dopo.

La capsula fu sepolta inizialmente presso gli Nickelodeon Studios all’interno degli Universal Studios Florida, ma nel 2006, dopo la chiusura dello spazio, fu trasferita presso la sede centrale di Nickelodeon a Burbank, California. È lì che resterà fino alla sua apertura ufficiale: il 30 aprile 2042.

Dentro la capsula: un viaggio negli anni ’90

Il contenuto della capsula è un piccolo catalogo degli oggetti e dei miti dell’epoca. I ragazzi di allora, insieme alla redazione di Nickelodeon Magazine selezionarono articoli che rappresentassero la vita quotidiana e l’intrattenimento dei primi anni ’90. Alcuni sono oggetti tecnologici, altri prodotti alimentari, altri ancora semplici icone del tempo.

Ecco alcuni dei 50 oggetti inseriti nella capsula:

  • Una videocassetta di  “Mamma, ho perso l’aereo” (il film che ogni bambino degli anni ’90 conosceva a memoria)
  • Una cartuccia di Game Boy con Tetris
  • Una bottiglia di Gak (il famoso slime di Nickelodeon)
  • Un CD di Michael Jackson (Dangerous)
  • Una lattina di Pepsi
  • Una bambola Barbie (ancora regina indiscussa dei giocattoli)
  • Un numero di Nickelodeon Magazine
  • Un giornale del giorno stesso (30 aprile 1992)
  • Una palla da baseball
  • Un paio di jeans Levi’s
  • Una foto di gruppo del cast di All That

Il messaggio era chiaro: raccontare il mondo visto dagli occhi di un ragazzino dell’epoca. Non c’erano oggetti di valore economico, ma tutto aveva un grande valore simbolico. Era un modo per dire: “Ecco com’eravamo, questo era importante per noi”.

L’idea della capsula non era una trovata isolata. Negli anni ’90, l’interesse per il futuro e la tecnologia era fortissimo. Eppure, quella di Nickelodeon è una delle poche capsule del tempo pop a essere diventata davvero leggendaria.

Mancano ormai meno di 20 anni alla riapertura. Quando arriverà quel giorno, sarà interessante vedere come reagiranno le nuove generazioni nel ritrovare oggetti che per molti oggi sono già archeologia. E per chi ha vissuto quei tempi, sarà come ritrovare una scatola dei ricordi sepolta in giardino.

La vera genialità dell’operazione Nickelodeon non sta negli oggetti scelti, ma nell’aver capito che ogni generazione merita di essere ricordata per quello che era, non per quello che sarebbe diventata. Quella capsula racconta di un’epoca in cui la tecnologia non aveva ancora invaso ogni aspetto della vita, ma iniziava a farlo. Era il momento perfetto: abbastanza moderno da essere riconoscibile, abbastanza vintage da essere affascinante.

Quando arriverà il 30 Aprile 2042, quella capsula non sarà solo un contenitore di oggetti d’epoca. Sarà la prova che una volta, da qualche parte, un gruppo di ragazzi ha vissuto intensamente il proprio presente, senza sapere che sarebbe diventato il passato di qualcun altro.

E forse, proprio forse, anche chi la aprirà capirà che vale la pena vivere il proprio tempo con la stessa passione, perché un giorno anche il 2042 sembrerà incredibilmente lontano.

 

Simona Morelli

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