Dalla presunta vendita di scarpe appartenute a persone morte ai video distorti trovati su Youtube: la storia horror del 2025
Il caso di Shoeman Keeper of Soles nasce tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, quando il wrestler e influencer americano Shiloh Hill pubblica una serie di video in cui afferma di aver scoperto un sito nascosto nel dark web dedicato alla vendita di scarpe usate. Il nome del sito e il suo contenuto attirano subito l’attenzione: “The Shoeman: Keeper of Soles” (custode delle suole, ma foneticamente simile a “souls”, anime).
Secondo Hill, ogni paio di scarpe in vendita sul sito era accompagnato da un nome, un’età e alcune informazioni biografiche. Le scarpe apparivano danneggiate, sporche e, in certi casi, con presunte tracce di sangue. Nei suoi video, Hill sostiene di aver acquistato uno di questi modelli, i cosiddetti “Waylon 29s”, e di aver trovato dentro la scatola un nastro VHS.
Da qui, il mito si diffonde rapidamente. Il VHS mostrato nei suoi video appare deteriorato e disturbante, con immagini tremolanti, simboli criptici e brevi frammenti che sembrano girati in ambienti industriali o abbandonati. Il materiale viene caricato su YouTube in diverse versioni, inclusa una “reverse copy” (invertita), nel tentativo di individuare messaggi nascosti o codici cifrati.
Il presunto sito originale – shoemankeeperofsoles.com – esiste ancora oggi in una forma minimale, con sezioni di accesso (“Shop”, “Members”, “Groups”) ma senza alcun contenuto visibile o spiegazione. Nessuna prova conferma che vi siano mai state vendite reali di scarpe o che il sito sia effettivamente collegato ai video diffusi.
Nel frattempo, su Reddit, nascono vari thread dedicati alla vicenda. Gli utenti discutono della veridicità dei filmati, cercano link archiviati, provano a decifrare i messaggi nei VHS e ipotizzano collegamenti con casi reali di persone scomparse. Alcuni credono si tratti di un ARG (Alternate Reality Game) ben costruito, altri lo considerano un classico creepypasta, cioè una leggenda horror collettiva generata online.
Il materiale legato a Shoeman Keeper of Soles continua a moltiplicarsi. Ogni nuova pubblicazione alimenta la sensazione di un racconto in espansione. Gli utenti di Reddit, TikTok e Discord hanno creato forum e server dedicati solo a condividere ipotesi: c’è chi sostiene che i nomi associati alle scarpe corrispondano a persone realmente decedute, chi ritiene che si tratti di un progetto di arte digitale, e chi sospetta una campagna di marketing virale mascherata da mistero.
Uno degli elementi più discussi resta il VHS “Waylon 29s”, considerato il “cuore” del mito. In alcune versioni caricate su YouTube, si notano numeri in sovrimpressione e frammenti di parole scomposte. Alcuni utenti hanno tentato di decodificarli come coordinate GPS, ottenendo però risultati casuali. Altri hanno notato che alcune immagini del video sembrano tratte da archivi pubblici o filmati di sorveglianza.
Sui social, i pareri restano divisi. Una parte del pubblico riconosce Shoeman Keeper of Soles come un esperimento narrativo costruito per il web, un modo per esplorare le potenzialità delle leggende digitali. Altri invece continuano a trattarlo come un mistero reale, alimentando forum e video-analisi in cui si parla di “prove cancellate” o “link scomparsi”.
In un’epoca in cui i confini tra finzione e realtà sono sempre più sfumati, Shoeman Keeper of Soles rappresenta un caso emblematico: un racconto collettivo nato da un contesto virale, capace di sfruttare l’estetica del dark web, il linguaggio dei social e la curiosità dell’audience. Non importa più se il sito sia autentico o inventato; ciò che conta è l’esperienza condivisa di chi cerca di capire, interpretare, ricostruire.
Come molte creepypasta, Shoeman vive del dubbio. È un progetto d’autore? Un’operazione di marketing? Un esperimento di fiction partecipativa? Nessuna ipotesi è confermata, ma tutte contribuiscono a mantenere in vita la storia. Il mito di Shoeman Keeper of Soles è un esempio di come Internet riesca a trasformare un semplice racconto in una leggenda. In un mondo dove tutto è documentabile, ciò che non si può verificare diventa ancora più affascinante.
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