Simbolo di resistenza e di speranza, oggi acclamata meta turistica: pochi sanno però chi si cela dietro la creazione del toro di Wall Street.
Chi ha visitato New York, o chi ha in programma di farlo, avrà sicuramente aggiunto al proprio tour una tappa al quartiere finanziario, non solo per ammirare Wall Street, ma anche per farsi una foto con la celebre statua del toro, il “Chargin Bull”, situata nella piazzetta di Bowling Green Park.
Migliaia di persone si recano lì ogni giorno, certe volte facendo anche file di ore, per scattarsi una foto con quello che non è solo un simbolo, ma che è diventato anche un vero e proprio talismano della città.
Ciò che in tanti, newyorchesi e italiani compresi, non sanno, è che quella statua è un’opera di resistenza, creata da un artista siciliano, Arturo Di Modica.
Andiamo dunque a scoprire l’incredibile storia di uno dei siti più amati della città.
Arturo Di Modica, il Black Monday e il toro di Wall Street
Il 19 ottobre del 1987 crolla la Borsa di Wall Street. Nella giornata conosciuta ancora oggi come Black Monday il mercato azionario calò del ben 22%.
Fortunatamente la Banca Nazionale riuscì a contenere, grazie a manovre strategiche, i danni di questo crollo: sebbene però non si possa parlare di vera e propria depressione, almeno i primi due anni a seguire furono un periodo di fortissima crisi a livello globale.
Tantissime persone vennero licenziate quasi immediatamente, e tutte quelle che invece avevano investito i propri risparmi, o peggio ancora, i propri fondi pensionistici nel mercato azionario, si ritrovarono con i valori dimezzati se non completamente azzerati.
Ad assistere a questi eventi c’è proprio Arturo Di Modica.
Arturo nasce nel ’41 in Sicilia, e fin da giovane decide di dedicare la sua vita all’arte. Come tutti i giovani in cerca di fortuna, scommette sulla Grande Mela, e vi si trasferisce negli anni ’70. Da questa città piena di vita si sente subito accolto, e in pochissimo tempo apre il suo studio personale, proprio nel quartiere SoHo.
Come ha detto a La Repubblica in un’intervista, un mese prima della sua morte, non poteva reggere l’idea di stare a guardare senza fare nulla, ed è proprio da questo sentimento di empatia che nacque l’idea della statua.
L’obbiettivo era quello di realizzare qualcosa che simboleggiasse resistenza e resilienza, ecco perché il toro, ma che rappresentasse anche la sofferenza degli americani in questo periodo di crisi: pochi infatti notano le lacrime negli occhi dell’animale.
Una provocazione, un segno di forza e al contempo di speranza che nasce dal dolore, una statua che guarda a un futuro prospero.
Dopo due anni e 350 mila dollari di tasca propria, l’opera è compiuta, e con l’aiuto di 40 amici, un camion e una gru, in cinque minuti, la notte del 16 dicembre del 1989, il toro di 3,2 tonnellate viene posizionato davanti alla Borsa, in un punto dove per coincidenza era già stato installato un albero di Natale: metaforicamente e letteralmente il suo regalo alla città.
L’operazione durò pochissimo, non solo perché fatta senza alcuna autorizzazione, ma anche perché l’artista aveva scoperto che le ronde della polizia nel quartiere finanziario passavano ogni otto minuti.
In meno di ventiquattro ore il regalo fu calorosamente accolto dalla cittadinanza, che si oppose dunque fermamente al sequestro dell’opera da parte della polizia. Si decise dunque di mantenerla, e di spostarla nel luogo in cui risiede oggi, a Bowling Green Park.
Divenne immediatamente un monumento conosciuto in tutto il mondo: oggi ne esistono due copie, commissionate allo scultore dopo la fama dell’originale, una ad Amsterdam e un’altra a Shangai, sempre davanti alle rispettive Borse.
E continua ad essere un punto dove l’arte vive: nel 2010 infatti, l’artista polacca Olek l’aveva ricoperto con un outfit all’uncinetto, ispirata dagli stessi motivi di Arturo di Modica, mentre nel 2017 Kristen Visbal vi ha posizionato di fronte la Fearles Girl, simbolo della fondamentale presenza femminile nel mondo finanziario.
Il maestro è morto a 80 anni nel 2021. Quell’anno stava lavorando a una statua per la sua città natale in Sicilia. Per la giornata dei funerali era stato indetto dalla città di New York il lutto cittadino.
Il segno che ha lasciato nella città rimarrà indelebile, proprio come la sua arte.