La storia di PierLuigi Zerbinati, storico imitatore di Craxi, e del suo rapporto con il leader del PSI

Un piccolo sguardo all’incredibile storia dell’amicizia tra l’imitatore PierLuigi Zerbinati, e colui che imitava, il segretario del PSI Craxi.

Chi ha vissuto a pieno gli anni ’90, non potrà che ricordarsi di PierLuigi Zerbinati, lo straordinario imitatore di Craxi.

Comico, attore, cabarettista, la sua carriera prende il volo dall’assunzione, a fine anni ’80, al Bagaglino, compagnia di varietà che ha fatto la storia della parodia e della satira politica italiana.

È proprio in questo contesto che, soprattutto per la grande somiglianza fisica, Zerbinati decise di iniziare a imitare l’allora segretario del PSI, Bettino Craxi. Non era una novità, il collega Oreste Lionello invece imitava Giulio Andreotti.

Quello che però caratterizza questo caso nello specifico è il rapporto che si instaurò tra i nostri due protagonisti. Un rapporto di amicizia, nato da momenti drammatici, ma capace di durare negli anni.

Facciamo però prima un passo indietro.

Anni ’90, Mani Pulite (e come Zerbinati ci si trovò in mezzo)

Siamo negli anni ’90, e Zerbinati è un ottimo imitatore di Craxi. La sua somiglianza non è solo estetica, ma si estende ai movimenti, alle espressioni facciali, alla gestualità.

Le sue inoltre non sono imitazioni particolarmente parodiche, taglienti, non hanno il tipico tono della condanna della satira, ma rimangono nella sfera della “presa in giro”, in modo bonario ma non necessariamente critico.

Questi però sono gli stessi anni di uno degli scandali più grandi della storia del nostro Paese: Tangentopoli e l’inchiesta Mani Pulite.

L’arresto in flagrante di Mario Chiesa, membro del PSI milanese, la sua confessione in carcere, la rivelazione di nomi e partiti che partecipavano dei reati di corruzione e concussione mise completamente in crisi il sistema politico italiano com’era conosciuto in quel momento.

Le elezioni politiche del ’92 infatti furono la palese testimonianza di questa frattura. Tutti i partiti coinvolti, dal PSI alla DC, persero diversi punti in percentuali di voti, mentre a sorgere lentamente dalle ceneri di questa fenice, due nuovi partiti che segneranno la scena politica italiana dagli anni 2000 in poi: La Lega Nord e La Rete.

Ecco, se Craxi giustamente finì nell’occhio di questo incredibile uragano mediatico e sociale, chi ci si ritrovò invece inaspettatamente fu proprio Zerbinati.

Ebbene sì, la somiglianza del comico aveva evidentemente raggiunto livelli straordinari, oppure la gente non aveva ben chiara l’immagine del segretario del PSI: poco importa, il risultato fu che Zerbinati venne attaccato, diverse volte, proprio perché scambiato per Craxi.

Fu proprio questo però ciò che fece nascere l’amicizia tra i due. Craxi, infatti, venuto a conoscenza delle aggressioni, chiamò personalmente il comico, per assicurarsi del suo benessere. Dalle chiamate si passò agli incontri e dagli incontri si passò a un’amicizia profonda che si mantenne negli anni. L’ultima chiamata risalì a qualche giorno prima del Capodanno 2000, venti giorni prima della scomparsa dell’esponente politico.

Dopo la fine di Tangentopoli, Craxi come sappiamo si dimise dalla carica di segretario e si esiliò in Tunisia, dove trascorse i suoi ultimi anni, mentre Zerbinati si dedicò alla carriera cinematografica. Il suo ultimo progetto: Casinopolis – A me me pare proprio ‘na strunzata, con protagonista un Silvio Berlusconi (Maurizio Antonini) che si reca ad Hammamet per condurre un documentario sulla vita di Craxi, interpretato, sempre, da Zerbinati.

Il film non vide mai la luce né del cinema né delle case.

Insomma, una storia fatta di casualità, di coincidenze, di successi ma anche di grandi fallimenti, conclusi in un’amicizia che è rimasta sicuramente nella storia.