Una donna che ha causato diverse controversie, ma che oggi, per il bene della famiglia, cerca solo normalità.
Per chi non fosse familiare con il nome, Marita Comi è la moglie di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’assassinio di Yara Gambirasio.
Il 16 giugno 2014, il giorno in cui l’uomo venne arrestato, la vita di Comi e dei loro tre figli cambia drasticamente.
La donna però si dimostra fin da subito dalla parte del marito. Ne ha sempre difeso l’innocenza, anche dopo l’incredibile condanna, e ha sempre cercato di mantenere in questi anni il legame familiare con Bossetti, per quanto possibile.
Per questo e altri motivi è sempre stata una figura abbastanza controversa, che continua a spaccare in due l’opinione pubblica: c’è chi con lei continua a stare dalla parte di Bossetti, soprattutto dopo l’uscita del documentario Netflix “Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio”, il 16 giugno 2024 (a dieci anni dall’arresto), che ha fortemente messo in discussione le prove che incriminano l’uomo; c’è invece chi vede in lui un mostro e in lei una complice che prova ad affondare uno dei crimini più deplorevoli della storia italiana.
A scatenare ulteriore scandalo anche un passato tradimento da parte di Comi nei confronti del marito, portati a galla proprio in aula durante il processo dal Pubblico Ministero. Subito dopo l’udienza lei stessa, come racconta Bossetti a Francesca Fagnani, nell’intervista a Belve Crime, avrebbe confermato questa infedeltà: lo shock avrebbe portato l’uomo a tentare il suicidio appena rientrato in cella.
Oggi in tanti si chiedono come prosegua la vita di questa donna, la cui quotidianità che, dal 2014, non è più sicuramente la stessa.
Dopo un evento così traumatico, ritrovare la pace e la quiete è quasi impossibile, ma questo è stato l’approccio di Marita Comi, che per il bene dei bambini, allora di tredici, dieci e otto anni, ha cercato di rendere la vita quanto più normale possibile.
Nonostante tutto è rimasta sposata con Bossetti, e ancora oggi ribadisce l’intenzione di restare sua moglie. Ha continuato a vivere nella casa familiare di Mapello, e da quel momento in poi ha anche preso in mano anche le redini economiche.
Prima dell’arresto infatti Comi era casalinga, e le uniche entrate provenivano dai lavori di Bossetti, che faceva il muratore. Per sostenere la famiglia la donna è dunque diventata addetta alle pulizie.
La donna appare brevemente nel documentario Netflix, dove ha occasione di raccontare dal suo punto di vista gli eventi più dolorosi della sua esistenza, a partire dall’arresto fino alla condanna, e ovviamente di ribadire la sua posizione di difesa nei confronti del marito.
La sua vita oggi però è dettata principalmente dalla ricerca della privacy, il tassello forse più difficile da ricostruire, dopo aver passato anni sotto la gogna pubblica.
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