La questione dei neonazisti riforniti di armi occidentali in Ucraina | La figura chiave Sergei Korotkikh

Un’indagine condotta da Declassified UK ha rivelato che un neo-nazista, accusato di aver commesso omicidi ai danni di immigrati, si è ripreso in video mentre mostrava cinque razzi anticarro forniti dalla Gran Bretagna all’Ucraina. Sergei Korotkikh, originario della Bielorussia, compare in tre video pubblicati sul suo canale Telegram, brandendo lanciarazzi di produzione britannica. La Campagna contro il Commercio di Armamenti ha definito questa scoperta come “molto preoccupante”.

L’indagine di Declassified UK

Questo episodio si aggiunge alle prove che alcune armi inviate dalla Gran Bretagna all’Ucraina sono finite nelle mani di forze estremiste. Recentemente, Declassified UK, sito di giornalismo investigativo britannico, ha rivelato un altro caso in cui un jihadista condannato per atti di tortura aveva ricevuto missili britannici. Tuttavia, queste scoperte non giustificano l’affermazione di Vladimir Putin secondo cui la sua invasione illegale sta “denazificando” l’Ucraina. È noto che anche il Cremlino conta tra le sue truppe neo-nazisti, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è di origine ebraica. È significativo notare che, sebbene le forze russe abbiano ricevuto una giusta attenzione da parte dei media britannici, c’è stata una scarsa copertura sulle figure coinvolte in Ucraina che stanno ricevendo il considerevole pacchetto di armi britanniche del valore di miliardi di sterline.

Il passato oscuro di Korotkikh

Declassified UK ha svolto un’indagine su Sergei Korotkikh, fondatore di un gruppo neo-nazista russo chiamato la Società Nazional-Socialista. Circa vent’anni fa, questo gruppo ha seminato terrore a Mosca. Aveva preso di mira i lavoratori immigrati provenienti dal Caucaso e dall’Asia centrale a causa del colore della loro pelle. Il gruppo è stato successivamente vietato e i suoi membri sono stati condannati per numerosi omicidi razzisti. Secondo quanto affermato, Korotkikh avrebbe assassinato due migranti nel 2007, registrando brutalmente l’uccisione di una delle vittime, Shamil Odamanov, sotto una bandiera con la svastica.

L’accusato nega le accuse, le quali sono state documentate nel pluripremiato documentario “Credit for Murder” del regista israeliano Vlady Antonevicz. È stato persino segnalato che Korotkikh avesse avuto legami con i servizi segreti e la polizia russa. Questi potrebbero averlo reclutato come agente poco dopo i suoi omicidi. Tuttavia, non è stato accusato di omicidio fino al 2021, quando ormai aveva da tempo abbandonato il paese.

L’entrata nel battaglione Azov

Nonostante il suo passato torbido in Russia, Korotkikh è stato accolto in Ucraina. Nel 2014, quando il paese era diviso sul rapporto con Mosca, si trasferì lì e si unì al battaglione Azov, una milizia neo-nazista fondata da Andriy Biletsky, attivista di estrema destra ucraino. Il battaglione Azov aveva il compito di combattere i separatisti filorussi nella regione del Donbass. Nonostante le affermazioni di Putin riguardo alla “denazificazione” dell’Ucraina, le unità legate ad Azov si sono diffuse dopo la sua invasione illegale. I veterani di Azov formarono rapidamente una potente unità combattente a Kharkiv, conosciuta come Kraken. Questa unità fu la prima ad avere accesso a missili anticarro di fabbricazione britannica. Ciò si può vedere da un video in cui uno dei suoi leader, Konstantin Nemichev, impara ad utilizzare queste armi.

Il commento delle istituzioni britanniche

Il ministro della difesa britannico, James Heappey, ha ammesso in precedenza durante un’audizione parlamentare che è “molto probabile che i membri del battaglione Azov abbiano avuto accesso a armi anticarro fornite dal Regno Unito”. Tuttavia, ha dichiarato che erano state effettuate “rigorose valutazioni del rischio” e che erano state adottate “adeguati misure di mitigazione”. Heappey ha parzialmente giustificato l’invio di armi britanniche ai militanti di Azov, affermando che “dopo essere stati incorporati nella Guardia Nazionale Ucraina nel 2014, il battaglione ha compiuto alcuni sforzi per depoliticizzarsi. Tutti i membri fondatori hanno lasciato il battaglione e hanno formato un partito politico”. Biletsky, uno dei fondatori di Azov, è stato eletto al parlamento nel 2014, ma ha perso il suo seggio alle ultime elezioni in Ucraina nel 2019. I partiti di estrema destra hanno ottenuto solo il 2% dei voti in quel scrutinio.

Le preoccupazioni di numerosi osservatori

Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Biletsky, che afferma di comandare unità armate legate ad Azov a Bakhmut, indicano che i fondatori di Azov sono ancora pesantemente coinvolti nelle forze armate dell’Ucraina e costituiscono un importante blocco di potere nel paese dilaniato dalla guerra. Questa situazione, unita al fatto che individui come Korotkikh hanno accesso alle armi britanniche, potrebbe destare preoccupazione tra la polizia britannica e il servizio di intelligence interno riguardo alle possibili conseguenze. Lungi dalla nostra volontà è mettere in dubbio l’importanza di supportare il popolo Ucraino.

Qualcosa che però andrebbe tenuto in considerazione è che in situazioni di questo tipo è necessario prestare estrema attenzione a chi si sta rifornendo di armi. Esempi come quello Afghano ci invitano a riflettere sulla pericolosità di armare fino ai denti quelli che ad oggi sono alleati. Un domani, infatti, potrebbero non esserlo più. Basti pensare ai Mujahideen e al supporto che ricevettero dagli americani durante la guerra Afghano-Sovietica, il popolo Afghano probabilmente ne paga le conseguente tutt’oggi.