Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva sospeso l’attività di undici partiti legati, direttamente e indirettamente, alla Russia, più di un anno fa. Questa decisione era stata considerata da alcuni osservatori come il suo primo passo falso. Avrebbe potuto contrastare con l’immagine dell’Ucraina democratica, con un presidente eletto dal popolo, in guerra con la Russia, dove la propaganda putiniana ha soffocato qualsiasi forma di dissenso. Ma da quanto non si tengono libere elezioni in Ucraina? Possiamo considerare come in difficoltà le istituzioni democratiche di questo paese?
La sospensione dei partiti considerati vicini a Mosca
L’annuncio era stato fatto da Zelensky in un discorso video caricato sul suo canale Telegram il 20 marzo 2022. Egli dichiarava: “A causa di una guerra su larga scala scatenata dalla Federazione Russa e dei collegamenti tra questa e alcune strutture politiche, le attività di alcuni partiti politici saranno sospese per il periodo della legge marziale”. Il presidente faceva riferimento ai partiti e alle attività politiche che collaborano con il nemico e che potrebbero favorire la scissione del paese. Nel decreto, emesso dal Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza dell’Ucraina, è stato anche vietato il funzionamento delle stazioni televisive private. Queste sono state infatti unificate in un unico canale televisivo statale.
Il caso di OPZZh
Tra i partiti sospesi figura anche il principale avversario politico di Servitore del Popolo, il partito di Zelensky, la Piattaforma di Opposizione – Per la Vita (OPZZh). Alle elezioni del 2019, questo partito aveva ottenuto il 13% dei voti e 43 seggi parlamentari su un totale di 450. Si tratta di un partito apertamente filo russo e antieuropeista. Durante l’ultima campagna elettorale, aveva sostenuto una politica a favore dei territori orientali con presenza russa (riconoscendo le repubbliche di Donetsk e Luhansk). Aveva pertanto ottenuto la maggioranza dei voti nelle regioni al confine con la Russia. Tuttavia, l’OPZZh ha una composizione variegata e include diverse voci indipendentiste ucraine. Con l’inizio del conflitto armato, il partito si è distanziato dalla Russia, ha condannato la guerra e ha invitato i suoi membri a partecipare alla Difesa Territoriale.
Attualmente, l’OPZZh è guidato da Yuriy Boyko, dopo che il leader storico, l’oligarca ucraino di origini russe Viktor Medvedchuk, è stato ufficialmente escluso dal partito a marzo. Medvedchuk era molto vicino a Putin e si definiva un “amico personale” del presidente russo. A partire da maggio 2021, Medvedchuk era agli arresti domiciliari, accusato di tradimento, ma è fuggito con l’inizio della guerra e la sua posizione attuale è sconosciuta. Secondo le informazioni dell’intelligence statunitense, potrebbe diventare il possibile successore di Zelensky nel caso in cui l’Ucraina finisse sotto il controllo russo.
Una democrazia in pericolo?
Ma esiste davvero un pericolo per la democrazia Ucraina? Proviamo a capirci qualcosa di più. Secondo Freedom House, istituzione particolarmente autorevole che si occupa di monitorare i sistemi politici di tutto il mondo, più o meno democratici che siano, l’invasione russa iniziata nel 2022 avrebbe portato ad un significativo deterioramento di diritti politici e civili nel paese. Appare evidente come la legge marziale e la sospensione di numerosi partiti di opposizione siano operazioni che fanno pensare male, perlomeno qui in occidente. Sono effettivamente prove non particolarmente incoraggianti rispetto allo stato di salute delle istituzioni democratiche ucraine. Va anche precisato come ci si trovi nel bel mezzo di un conflitto armato che coinvolge queste zone.
La mobilitazione totale e le nuove elezioni
Le misure adottate in uno stato di conflitto sono ovviamente estreme e volte ad una mobilitazione totale del paese nello sforzo bellico. Quella della sospensione di molti partiti era una mossa volta a minimizzare le possibilità, che comunque rimangono ben presenti, di infiltrazioni russe nella politica di questo paese, che sarebbero state tragiche negli effetti generati. Questo non significa che in occidente non ci si debba preoccupare per lo stato di salute della democrazia Ucraina. Quello che possiamo fare è mettere il governo ucraino al cospetto delle proprie responsabilità e monitorare con attenzione la situazione. Il conflitto probabilmente durerà ancora a lungo, a meno di svolte improvvise e inaspettate. Il presidente ucraino, teoricamente, è eletto ogni 5 anni. La prossima elezione dovrebbe pertanto essere nel marzo 2024. Non è da escludere che queste possano essere rimandate o qualcosa del genere, non sarebbe poi così strano, in un paese che vive un conflitto continuo e sanguinoso e vive sotto la costante pressione delle bombe.