La storia dell’Uomo che loda, colui che offre complimenti e gentilezze in cambio di una moneta

Lo chiamano ‘l’Uomo che loda’: originario della prefettura giapponese di Ibaraki, offre lodi e complimenti per un piccolo compenso.

In Giappone si è fatto strada (era divenuto virale, già qualche mese fa) una bizzarra figura: si tratta di un uomo che regge un cartello con la dicitura: ‘sugoku homemasu‘, che letteralmente significa ‘offro lodi‘ o ‘lodo moltissimo’, accompagnato da un recipiente per ricevere offerte libere per il suo servizio.

Chi è l’Uomo che loda e di cosa si occupa?

Lo hanno soprannominato ‘L’Uomo che loda‘ ed alcune fonti hanno rivelato che si tratta di un individuo di circa 40 anni che, tempo fa, ha perso tutto ciò che possedeva per un’ossessione al gioco d’azzardo e altri problemi finanziari della famiglia. L’Uomo – da qui in poi con la U maiuscola – si è ritrovato a vivere per strada e si è cimentato in questa nuova attività: dapprima racimolando pochi spiccioli, per poi stuzzicare l’attenzione dei media, delle emittenti televisive e degli utenti sui social. In poco tempo, l’Uomo che loda è diventato celebre e ben noto sui social media a livello internazionale.

L’individuo in questione ha confessato che per nulla al mondo tornerebbe a lavorare nelle aziende: rendere felice le persone lodandole gli dona una grande soddisfazione e lo gratifica immensamente. Addirittura, ci sono alcuni utenti che sui social condividono i suoi spostamenti con altri membri, in modo da recarsi in quel luogo quello specifico giorno ed usufruire del servizio offerto. Con alcuni di loro, l’Uomo pare aver instaurato una relazione di amicizia e spesso passano ore ad aggiornarsi sulle ultime novità delle loro vita.

Il compenso donato per il suo ‘lavoro’ può variare da pochi centesimi a una banconota, in base anche alla qualità e all’entità del complimento. L’Uomo ha dichiarato di essersi ispirato ai mimi di strada e agli spettacoli di stand-up comedy: non appena riceve una moneta o qualche spicciolo, il nostro si anima improvvisamente, iniziando a lodare l’aspetto del donatore, i suoi capelli, la sua voce, il suo sorriso, i suoi vestiti… Molti ne restano meravigliati e sorpresi, alcuni si sono addirittura commossi, ringraziandolo profusamente. D’altra parte, qualche parola gentile è proprio ciò che ci vuole dopo una lunga e stancante giornata di lavoro – per alleviare le pene di chi vive situazioni finanziare disastrose, conflitti familiari o momenti bui. Grazie al guadagno del giorno, l’Uomo riesce a permettersi notte per notte una camera d’hotel, un ostello, in assoluto un tetto per ripararsi dal freddo notturno.

Questa figura emersa in terra nipponica rappresenta un positivo ribaltamento dello status quo: è noto che il ritmo serrato del Giappone lascia ben poco spazio alla calma e alla tranquillità, soprattutto per chi lavora – è infatti molto diffuso il fenomeno del  ‘Karoshi‘, la ‘morte per l’eccessivo lavoro‘ dei dipendenti.